A causa dei tanti soldi bloccati e delle numerosissime opere incompiute il Superbonus finisce per presentare un conto salatissimo. Approfondiamo la questione.
Il Superbonus è sicuramente uno dei bonus in ambito edilizio più controversi di sempre. L’obiettivo che il Governo ha voluto perseguire con la sua introduzione è stato quello di incentivare gli interventi di miglioramento energetico come anche quelli destinati alla riduzione del rischio sismico.
I dati relativi al bonus in questione sono però poco confortanti dal momento che rivelano di opere incompiute e di soldi bloccati. In poche parole, le stime superano il valore delle opere e la cessione dei crediti sta arrancando con il rischio che i cantieri restino bloccati a causa della mancanza di fondi. I soggetti che hanno già ricevuto il credito le poter avanzare con i lavori potrebbero ritrovarsi impossibilitati di restituirlo dovendo pagare anche le sanzioni previste dalla normativa. Quella descritta finisce per essere una situazione che sostanzialmente paralizza tanto le imprese quanto i poveri cittadini. Senza contare che in questo modo si finisce per rallentare se non ostacolare il processo di ammodernamento degli immobili. Le cose peraltro non sono migliorate neppure dopo l’introduzione, con il Decreto Aiuti bis, l’ampliamento dei soggetti coinvolti nella cessione del credito.
Del resto il Superbonus a partire dalla sua introduzione ha subito una serie piuttosto cospicua di modifiche che hanno condotto ad una confusione generale e che di certo non hanno contribuito a rendere efficiente la misura in esame. Anche il premier dimissionario Mario Draghi peraltro non si è mostrato a favore della misura dichiarandosi apertamente contrario al Superbonus. Il motivo risiede nel fatto che con la sua introduzione sono stati identificati numerosi illeciti che hanno finito per rendere la misura poco apprezzata dal governo. Ad ogni ogni modo, spetterà al prossimo governo che si insedierà in Parlamento dopo le elezioni del 25 settembre decidere se propendere per un rinnovo della misura o al contrario per una sua abolizione. Alla luce di quanto appena detto, non resta che auspicare un miglioramento definitivo di quella che è la normativa prevista in materia di Superbonus da parte del nuovo Governo.
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