Continuano ad arrivare bollette stratosferiche per le imprese italiane. La bastonata dell’inflazione all’8% non risparmia nessuno c’è chi decide che il gioco non vale la candela. Ecco cosa è successo a Salerno.
La problematica principale dell’inflazione dell’8%, viene detto da mesi, non è tanto per l’aumento delle bollette delle famiglie, che comunque stanno diventando sempre più care, quando per le bollette alle aziende. Molte aziende hanno bisogno di molta energia per andare avanti, e con gli aumenti che stiamo vedendo, i prezzi lievitano su scala esponenziale.
Salerno, arriva una bolletta da 900 mila euro
Continuano i problemi delle aziende con il costo dell’energia, e molti non sono più disposti ad andare in perdita. Una delle testimonianze più forti di queste problematiche arriva da Salerno, in particolare dall’impresa La Fiammante. La Fiammante è un’azienda con base nella zona di Salerno che si occupa di conserve di pomodoro a filiera corta, quindi valorizzando i prodotti locali. Il CEO dell’azienda, Francesco Farnese, ha recentemente pubblicato sui suoi profili social una foto in cui mette a confronto la bollette appena arrivata a luglio 2022 e la bolletta riferita allo stesso periodo l’anno scorso.
La differenza in fatto di numero è abissale. La bolletta dell’energia elettrica dell’azienda per luglio 2021 ha richiesto un pagamento di 120.000 euro, una cifra piuttosto alta, ma ancora sopportabile per un’azienda del calibro di La Fiammante. La bolletta per luglio 2022 raggiunge l’abnorme e spaventosa cifra di quasi 980.000 euro. Una cifra impossibile a reggere per un’azienda senza andare in perdita. Farnese si sfoga infuriato sui social, lamentando come i nostri politici continuino a litigare “per la poltrona calda”, gli imprenditori vengono lasciati da soli ad affrontare la crisi economica, che sta facendo danni impressionanti alle aziende produttive.
La situazione de La Fiammante non è per niente una mosca bianca. Ci sono moltissime aziende in Italia che stanno subendo pesantemente la crisi dell’inflazione e dell’aumento del prezzo dell’energia. In molti casi gli imprenditori stanno valutando che, visti i costi, conviene più chiudere gli impianti e rimanere chiusi che non restare aperti e continuare a perdere soldi a causa dell’energia che costa tantissimo.