La mancanza di gas comincia a farsi sentire e anche in Italia arrivano le misure di austerity. In molte città della penisola sono già partiti i divieti per evitare sprechi eccessivi di energia preziosa, sopratutto in vista dell’inverno.
Si tratta del piano concordato con Bruxelles per diminuire il consumo di energia in Italia del 7%. Il piano di diminuire i consumi di gas ed energia in tutti i paesi dell’Unione è su base volontaria, ma il premier italiano Mario Draghi non ci ha pensato due volte ed assecondare le richieste di Bruxelles.
Il compito di limitare i consumi del paese viene assegnato alle ordinanze comunali. In molti città italiane come Firenze o Milano si è già cominciato a prendere alcuni accorgimenti per limitare il consumo di energia in città. Climatizzatori che si spengono in anticipo, lampioni spenti prima del solito. Tutto per fare in modo di tagliare 4 miliardi di metri cubi di gas sui 55 miliardi previsti entro il 31 marzo 2023.
A Firenze un’ordinanza del Comune ha richiesto ai cittadini di utilizzare il ferro da stiro solo se strettamente necessario. Sempre a Firenze è stato vietato di tenere la porta aperta nei negozi e attività commerciali in cui è accesa l’aria condizionata, per evitare dispersioni di calore ed energia. Per chi non rispetta l’obbligo ci sono multe che vanno da 25 a 500 euro. Inoltre l’amministrazione ha raccomandato ai cittadini di settare la temperatura di casa a non meno di 18-19°C e di utilizzare la lavastoviglie e la lavatrice solo a pieno carico.
Anche a Milano sono iniziate le restrizioni. Il sindaco Sala non ha imposto niente con ordinanze comunali, ma si è limitato a raccomandare ai cittadini di mantenere le temperature non al di sotto dei 26°C in casa, negli uffici e nelle attività commerciali. Anche in questo caso c’è la raccomandazione di tenere chiuse le porte per evitare perdite di energia. A Torino l’ordinanza del Comune ha imposto un abbassamento di 2°C delle temperature massime negli uffici pubblici, mentre a Roma non ci sono ancora stati nuovi interventi. Un capitolo a parte va aperto per la città di Genova, che ha preso alla lettera la critica del professor Carlo Cottarelli. Secondo il professore l’Italia è uno dei primi paesi europei per consumo di energia per l’illuminazione cittadina. Per evitare sprechi dovuti all’iper-illuminazione, il Comune di Genova ha deciso di adottare un sistema di illuminazione a basso costo, in modo da evitare di spegnere in anticipo le luci.
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