Presto dagli scaffali dei supermercati potrebbe scomparire anche la birra: il motivo è soltanto uno.
La birra è una di quelle bevande a cui molte persone non sanno rinunciare, tuttavia, presto molto probabilmente si dovrà farlo necessariamente poiché comincerà a scomparire dagli scaffali dei supermercati.
Recentemente era stato dato l’allarme per quanto concerne la reperibilità dell’acqua frizzante.
Supermercati, perchè presto potrebbe sparire anche la birra
Ora questo allarme riguarda anche la birra che starebbe per scomparire dai supermercati. L’assenza di anidride carbonica infatti sta avendo pesanti ripercussioni su praticamente tutte le bevande gassate e dunque anche sulle birre industriali. Già in molti punti vendita difatti sta risultando sempre più difficile trovare l’acqua frizzante e adesso anche la birra. L’allarme, va precisato, non riguarda le acque effervescenti naturali dal momento che l’anidride carbonica è presente al loro interno già naturalmente. In ogni caso, l’Amministratore delegato di Goccia di Carnia, Samuele Pontisso, ha spiegato che quello che stiamo vivendo è un periodo piuttosto critico e che per di più non si sa quando giungerà al termine. Le aziende, ha spiegato Pontisso, stanno letteralmente facendo carte false per comprare l’anidride carbonica, anche a prezzi esorbitanti. Proprio questo, non fa altro che incentivare fenomeni relativi al rincaro dei prezzi per i consumatori: in poche parole il costo concernente le bottiglie al dettaglio potrebbe alzarsi.
Attualmente l’emergenza riguarda in particolar modo alcune zone del Paese determinate bevande tra cui la coca cola, la cedrata come anche il chinotto e dunque tutte le bibite gassate. Ma l’assenza di anidride carbonica finirà per coinvolgere non solo i prodotti appena elencati ma anche il settore delle saldature, degli impianti medicali e molti altri. Alla luce di quanto appena detto, non resta che auspicare che l’allarme in questione possa rientrare nel più breve tempo possibile al fine di assicurare ai consumatori la possibilità di continuare ad acquistare le predette bevande. Oltre a ciò, il rientro dell’allarme è auspicabile così che possa ridursi al minimo la possibilità che un’eventuale scarsa reperibilità di Co2 possa comportare un rialzo dei prezzi. Si tratterebbe di una situazione davvero difficile per gli italiani stanno già affrontando le conseguenze generate dall’inflazione, registrata all’8,9 per cento durante il mese di luglio.