Non si ferma l’aumento dei prezzi che sta mettendo in difficoltà gli italiani. E ora al bar ci sarà un’altra brutta sorpresa
Negli ultimi mesi, in Italia e in molti Paesi europei, è scattato l’allarme inflazione. A causa dell’aumento dei prezzi (in particolare di carburante, energia e materie prime) si è infatti scatenato un effetto domino che ha coinvolto praticamente tutti i settori economici del nostro Paese, scatenando prezzi folli.
Se gli aumenti dei prezzi dell’energia sono facilmente individuabili nel costo delle bollette, non tutti capiscono che, una seria inflazione, colpirà i consumi quotidiani. È il caso del caffè al bar, il quale sta subendo un aumento dei prezzi vertiginoso. Ecco, infatti, quali saranno le brutte sorprese al bar con cui dovranno fare i conti gli italiani.
Se da alcune settimane gli italiani stanno assistendo ad una lenta ma costante diminuzione dei costi di benzina e diesel, l’altra faccia della medaglia ci dice che i prezzi stanno aumentando un po’ ovunque. Si tratta delle conseguenze dell’inflazione, la quale sta colpendo ormai tutti i settori economici nazionali.
Sembra essere, infatti, ormai una brutta e dispendiosa abitudine quella di andare al bar per concedersi qualche minuto di pausa. Gli aumenti dei prezzi hanno colpito infatti anche prodotti “simbolici” come il caffè, il quale ha sfondato la soglia di 1 euro e si avvicina sempre di più a 1,50€.
Tra le cause ci sono l’aumento del costo delle bollette (ormai al 120%), oltre al costo e alla scarsità delle materie prime. Sono queste, infatti ad aver avuto un aumento dei prezzi particolarmente inaspettato. Tra marzo e novembre dello scorso anno, infatti, la qualità di caffè “arabica” ha visto il prezzo aumentare da 2.765 dollari a 4.587 dollari a tonnellata.
Sono anche i cambiamenti climatici, però, ad incidere direttamente sul repentino aumento dei prezzi che molti stanno assistendo al bar. Il Brasile (principale produttore al mondo di caffè) ha dovuto fare i conti con un’ondata di maltempo impressionante, la quale ha minato la sua produzione.
Intanto, il vicepresidente di Fipe, almeno per ora, non ritiene probabile la possibilità che il prezzo del caffè possa sfondare la quota psicologica di 1,50€. Tuttavia, tutti si auspicano un repentino rientro dell’emergenza.
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