Con il nuovo Governo potrebbe cambiare definitivamente l’erogazione del reddito di Cittadinanza.
Addio al reddito di Cittadinanza con l’elezione del nuovo Governo? Non è un mistero che il sussidio possa sparire nel giro di poco tempo. La misura a sostegno di chi non ha un lavoro voluta dal Movimento 5 Stelle ha scatenato non poche polemiche nel nostro Paese. Lo Stato ha scoperto in questi anni milioni di cittadini che percepivano il sussidio in maniera illegale e talvolta dichiarando anche di possedere i requisiti per ricevere la ricarica mensile sulla card. Tutto questo va a svantaggio dei precettori onesti del Reddito che ora rischiano di restarne senza nel giro di pochi mesi. Sul banco degli imputati finisce anche il ruolo dei navigator che non riescono a portare offerte di lavoro ai beneficiari del Reddito.
Addio Reddito di Cittadinanza: c’è il Reddito di Solidarietà
Il Reddito di Solidarietà trova in Giorgia Meloni l’esponente politico di riferimento. La numero uno del partito Fratelli d’Italia da sempre ha visto di cattivo occhio l’attuale Reddito di Cittadinanza ed il relativo funzionamento che sta costando molto all’Italia in termini di occupazione.
Con il Reddito di Solidarietà le famiglie in difficoltà economica, prive di reddito da lavoro e con all’interno persone over 60, figli minorenni o disabili a carico potrebbero ricevere un assegno fino a 650 euro. Il nuovo Reddito si baserebbe sulla dichiarazione ISEE che deve essere inferiore ai 15.000 euro e consegnerebbe fino a 650 euro a famiglia. Ma non tutti, in realtà, potranno ottenere il beneficio.
La vera differenza tra il Reddito di Cittadinanza e quello di Solidarietà sta non solo nelle cifre ma anche nelle modalità di erogazione. Chi beneficerà di questo nuovo sussidio dovrà impegnarsi obbligatoriamente a lavorare alle dipendenze dello Stato o del proprio Comune di residenza per svolgere mansioni di pubblica utilità.
Con questo nuovo sussidio i precettori attuali del RdC vedrebbero cambiare le condizioni attuali. Oggi la maggioranza di chi riceve il Reddito non ha nemmeno ricevuto una sola offerta di lavoro da parte dei Centri per l’Impiego. La conseguenza di questo ingolfamento della macchina burocratica del nostro Paese costa migliaia di euro ogni mese facendo somigliare sempre di più il Reddito di Cittadinanza ad una vera e propria rendita a vita. Lo Stato paga cittadini per starsene comodamente sul divano. Nel 2023 tutto questo può finire.