Con l’inizio della campagna elettorale riaffiora un vecchio cavallo di battaglia del centrodestra: la flat tax. Scopriamo insieme come funziona e quanto andresti a risparmiare sul reddito.
Il 25 settembre prossimo si terranno le elezioni elettorali e per questo le forze politiche stanno mettendo in atto una serie di proposte per aggiudicarsi il consenso degli elettori. A tal proposito, Silvio Berlusconi ha promesso che qualora il centrodestra vincerà le elezioni, entro i primi cento giorni dall’insediamento in Parlamento, si procederà con l’introduzione della flat tax.
Alla luce di quello che è oramai un cavallo di battaglia dell’ex Premier Berlusconi, molti non sanno bene come funziona realmente la flat tax e dunque quanto si va a risparmiare concretamente. Tanto per cominciare, va detto che non è altro che un sistema di tassazione in cui si prevede un’aliquota fissa per tutti coloro che percepiscono un reddito inferiore ad una determinata soglia. Tale sistema trova l’opposizione della sinistra e in particolare del Partito Democratico secondo cui la sua attuazione non farebbe altro che penalizzare i soggetti più poveri. Da alcuni studi, difatti, è emerso che a beneficiarne sarebbero soprattutto i redditi più alti. Ad ogni modo, va detto che Forza Italia opterebbe per un’aliquota al 23 per cento sia per le famiglie che per le imprese. Stando alle previsioni del leader, difatti, si andrebbe ad aumentare del 30 per cento le entrate dello Stato.
Nel caso di Fratelli d’Italia, invece, si introdurrebbe un’aliquota del 15% solamente sulla parte di reddito imponibile dichiarato, con il superamento del livello dell’anno precedente. La Lega dal canto sua introdurrebbe una tassa unica al 15% prevista su redditi fino a 65 mila euro. Così facendo, a parere di Matteo Salvini tuti potrebbero pagare meno tasse riducendo cos’ l’evasione fiscale. Ciò detto, uno studio condotto da Uil ha voluto analizzare il reale risparmio che si andrebbe ad introdurre con la flat tax. L’analisi è stata condotta sugli effetti dell’aliquota al 15 per cento sui redditi fino a 55mila euro. Ebbene, il risultato mette in luce la sperequazione conseguente all’applicazione di una tassa unica e dunque una mancanza di equità a favore dei redditi più alti.