I contribuenti dovranno prendersi carico di un altro costo. Dopo il Reddito di Cittadinanza, arriva la Bolletta di Cittadinanza. Ecco come funziona
La crisi economica continua ad essere preoccupante. Nel nostro Paese, infatti, l’inflazione è galoppante e il prezzo di beni di prima necessità, oltre al carburante e all’energia, continuano a salire. Una situazione che viene peggiorata ulteriormente dalla Guerra in Ucraina e da una Russia che continua a minacciare l’Europa tagliando le forniture di gas.
La crisi del gas, infatti, è uno dei problemi principali nel nostro Paese, che si riflette purtroppo sul costo delle bollette. Molti cittadini, infatti, sono sempre più in difficoltà nell’assolvere al pagamento delle utenze e potrebbe esserci una crisi nella crisi. Ecco, quindi, perché dopo il Reddito di Cittadinanza potrebbe arrivare la Bolletta di Cittadinanza.
Mentre il prezzo del gas raggiunge cifre record (oltre 200 euro a megawattora) si è dato il via ad un effetto domino che riguarda il mercato dell’energia, i fornitori e, infine, i clienti che dovranno pagare le bollette. Questi, infatti, sono sempre più in difficoltà, anche a causa di molti fornitori che ora chiedono maggiori garanzie di pagamento. Il rischio di insolvenza ora è più facile da raggiungere per certi consumatori che non forniscono particolari garanzie, i quali finiranno nel mercato di salvaguardia. Ciò significa che gli “oneri di sistema” previsti in bolletta potrebbero essere pagati dalle tasse sugli italiani: una vera e propria Bolletta di cittadinanza. Le autorità chiedono al governo di attuare interventi con lo scopo di riequilibrare la domanda e l’offerta, in modo da contenere i prezzi. All’orizzonte, infatti, vi è un ulteriore crescita dei costi in bolletta, probabilmente vicino al 100% rispetto allo scorso trimestre.
Dunque, la previsione vede un aumento vertiginoso dei clienti a rischio, ovvero di coloro che hanno già saltato il pagamento di una bolletta o sono in difficoltà con il pagamento. Sarà quindi molto più difficile accedere ad un pagamento a rate e, dunque, molto più facile finire in salvaguardia. Una situazione che potrebbe richiedere un finanziamento urgente della salvaguardia, in quanto a saltare potrebbero essere la maggior parte dei fornitori dei 150 esistenti sul nostro Paese. Intanto il governo ha voluto finanziare gli oneri di sistema con una tassa sugli extra profitti delle società energetiche; tuttavia, dei 23 miliardi previsti ne sono arrivati solo 2, per via delle numerose cause inviate dalle aziende. Dunque, una situazione alquanto complessa e difficile da superare.