Prorogato per tutto il 2022 il Fondo Solidarietà mutui per chi è in difficoltà
Il Governo ha deciso di prorogare le misure a sostegno per coloro che si trovano in difficoltà nel pagare rate mutuo ipotecario. L’avvento della pandemia, l’aumento del costo delle materie prime e dell’inflazione stanno pesando in maniera decisiva sui risparmi delle famiglie. Sono davvero milioni gli italiani che si trovano in difficoltà con un mutuo ipotecario. I tassi d’interesse sono aumentati vertiginosamente facendo lievitare di conseguenza anche la rata mensile di un prestito o mutuo. Le banche non hanno fiducia sull’andamento del mercato. per questo motivo il costo del denaro è aumentato.
La proroga del Governo riguarda la possibilità di sospendere il pagamento delle rate del mutuo accedendo al Fondo di Solidarietà per i mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa, conosciuto anche come Fondo Gasparrini.
Cosa è il Fondo Solidarietà mutui ipotecari?
Chi ha acquistato una prima abitazione contraendo un mutuo con una banca ha la possibilità di sospendere rate mutuo per un certo periodo di tempo. Grazie a questa proroga è possibile avvalersi del Fondo Gasparrini per sospendere il mutuo per un periodo massimo di 18 mesi, se vengono rispettate alcune condizioni per poter beneficiare della misura.
A poter chiedere la sospensione del mutuo sulla prima abitazione, sono diversi soggetti, che per motivi legati al lavoro, a particolari problemi di salute, o al peggioramento della condizione economica, possono trovarsi in difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo secondo contratto con la banca. Tra questi soggetti, sono inclusi:
- Titolari di un mutuo con importo massimo di 400.000 euro, attivo da almeno un anno;
- Lavoratori che perdono il proprio rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato, che si trovano in disoccupazione;
- Lavoratori che perdono il proprio lavoro parasubordinato, come ad esempio i rapporti di lavoro di collaborazione continuativa, che si trovano in disoccupazione;
- Nel caso di insorgenza di un handicap grave e non autosufficienza;
- Casi di sospensione del lavoro per almeno 30 giorni di seguito;
- Riduzione del lavoro per almeno 30 giorni di seguito, con almeno il 20% dell’orario ridotto;
- Lavoratori autonomi o liberi professionisti, inclusi artigiani e commercianti, ma anche imprenditori individuali, che si trovano in una situazione di calo di fatturato superiore al 33% rispetto al fatturato del 2019;
- Sono anche inclusi i soggetti che aderiscono al Fondo di Garanzia mutui prima casa;
- Sono incluse anche le cooperative, quando almeno il 20% dei soci si trovano in una delle situazioni viste sopra.
Come chiedere sospensione rate mutuo?
La domanda deve essere presentata alla banca presso la quale è in corso il pagamento delle rate del mutuo.
Una volta effettuata la registrazione della domanda e acquisito il numero identificativo della nuova pratica, la banca dovrà inviare alla stessa Consap – entro i successivi 10 giorni solari consecutivi – tutta la documentazione obbligatoria in funzione dell’evento causa per il quale si richiede la sospensione.
Consap entro 15 giorni comunica la propria decisione alla Banca motivando l’eventuale decisione di non ammissione della domanda.
Sospensione rate mutuo: quali sono le conseguenze?
Lo stop al pagamento temporaneo delle rate conviene se il soggetto in questione è in reale difficoltà economica. In primo luogo, bisogna verificare, in base al proprio piano ammortamento, a quanto ammontano gli interessi che si stanno pagando alla banca. Questo per definire quale sia il reale risparmio se si decidesse di sospendere il mutuo.
Inoltre quando si chiede sospensione bisogna essere coscienti che alla ripresa del pagamento le rate saranno più alte in quanto ci sono da inserire gli interessi non corrisposti precedentemente.
Un aspetto da tenere ulteriormente presente è il caso in cui la durata del proprio mutuo fosse di durata ventennale.
In tale circostanza, infatti, se l’ammortamento venisse allungato, anche di pochi mesi, superando la scadenza predeterminata, alla fine dei primi 20 anni verrebbe rinnovata automaticamente l’iscrizione ipotecaria per un altro ventennio con dei costi a carico del mutuatario.