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Giorgia Meloni, cosa accadrà alle pensioni se vince lei

Published by
Francesco Petito

Tema delle pensioni molto caro agli italiani, ecco il piano che ha in mente la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Dopo l’addio di Carlo Calenda, che ha deciso di non allearsi con il Pd, la strada sembra spianata con il centro destra favorito alla vittoria finale delle elezioni del prossimo settembre. Con molta probabilità toccherà a Giorgia Meloni guidare il prossimo Governo. Programma netto e chiaro da parte della destra in merito al tema delle pensioni.

E’ iniziata già la campagna elettorale che porterà al voto gli italiani il prossimo 25 settembre. I partiti, con le loro proposte, tentano di ottenere consensi. Silvio Berlusconi, per esempio, ha promesso una pensione minima per tredici mensilità di 1000 euro. Un’idea che non è stata accolta in modo positivo dall’alleata Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. La leader della destra, infatti, ha invitato la coalizione a evitare proposte irragionevoli. E’ a conoscenza del fatto che, una volta al Governo, dovrà fare i conti con i mercati e l’Europa. Ecco il piano della Meloni per quanto riguarda il tema delle pensioni. Sicuramente, su questo argomento, ci si gioca una fetta importante di consenso.

Al momento il centro destra ha fatto due proposte sul tema delle pensioni: la prima è quota 41 e poi c’è quella di aumentare le pensioni minima. La Lega si fa porta bandiera della proposta che vorrebbe mandare in pensione i lavoratori che anno almeno 41 anni di contributi, al di là dell’età. Forza Italia, invece, punta all’aumento delle pensioni per tutelare, in particolar modo, chi ha i redditi bassi.

Su questi due temi Giorgia Meloni è favorevole. Allo stesso tempo, la leader di Fratelli d’Italia, sostiene che ci sia bisogno di maggiore flessibilità per coloro che hanno una carriera lavorativa discontinua e che abbiano iniziato a lavorare dopo il 1995. Quindi, l’idea è quella di modificare le regole previdenziali a favore di categorie specifiche come chi svolge dei lavori gravosi.

Ovviamente per mantenere le promesse elettore servono dei fondi che il futuro Governo, probabilmente a guida centrodestra, dovrà trovare. Ed è per questo che torna in ballo anche il tema del Reddito di Cittadinanza.

L’idea, infatti, è quella di fare una revisione del Reddito di Cittadinanza. Nel programma di coalizione non c’è alcun riferimento ad una eventuale abolizione del sussidio, anche perché se così fosse Meloni, Salvini e Berlusconi perderebbero molti consensi.

Probabile, invece, che le risorse del Reddito di Cittadinanza (10 miliardi all’anno) saranno riviste e concentrate solo sugli inabili al lavoro. Un modo, questo, per risparmiare denaro e fare altri tipi di riforme come quella sulle pensioni.

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