Il Decreto Aiuti bis porterà ad ulteriori misure di sostegno al reddito di lavoratori e dei pensionati.
Agosto diventa un mese importante per i lavoratori ed i pensionati. Il via libera del Consiglio dei Ministri al Decreto Aiuti bis si tramuterà in aumenti in busta paga per i lavoratori ed anche sul cedolino mensile per i pensionati. Il Decreto serve per contrastare l’aumento dell’inflazione che ha comportato un aumento generale dei prezzi che ha ridotto drasticamente il potere d’acquisto dei consumatori. La manovra costerà quasi 17 miliardi di euro.
In generale il mese di agosto rappresenta il momento in cui il pensionato riceve il conguaglio della dichiarazione dei redditi fatta con il modello 730. Chiaramente, il conguaglio non è per tutti. Solo chi risulta a credito con le imposte da pagare allo Stato riceverà questo surplus rispetto alla pensione mensile di base. Viceversa, chi risulta a debito si vedrà trattenuta la somma prevista.
Con il Decreto Aiuti bis è stata anticipata la rivalutazione delle pensioni. Questo si tradurrà in un aumento dell’importo base dell’assegno pensionistico. La rivalutazione viene fatta in base al tasso di inflazione. Quest’ultimo oggi ha sfondato il muro dell’8%.
La rivalutazione è prevista ad ogni inizio dell’anno ma il Governo ha deciso di anticiparla di alcuni mesi per dare un sostegno concreto ai pensionati. Il tasso di rivalutazione sarà del 2% in questa fase per poi stabilizzarsi al valore reale ad inizio 2023.
Tale anticipo parziale, porterebbe a un aumento in assegno dai 10,49 euro lordi (pensioni minime) ai 51,39 euro lordi, per le più elevate. Ne consegue che un pensionato con assegno previdenziale medio pari a 952 euro mensili vedrebbe un aumento di 19 euro lordi a partire da ottobre.
Il bonus 200 euro ha dato una mano ai lavoratori dipendenti che lavorano nel settore pubblico e privato. Questa misura una tantum non è stata prorogata causa dimissioni del Governo Draghi. Tuttavia nel Decreto Aiuti bis è stata inserito il taglio del cuneo fiscale pari all’1.2%. Questo darà in media un aumento dello stipendio in busta paga per i lavoratori con un reddito non superiore ai 35mila euro annui.
L’importo in più che i lavoratori si vedranno in busta paga da ottobre sarà pari a 27 euro. Questa somma è stata aspramente criticata dai sindacati che l’hanno definita una elemosina.
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