Con l’inizio della campagna elettorali sono partite le prime promesse: ritorna a comparire la flat tax. Ecco come funziona davvero.
Quello sulla flat tax è da sempre un tema molto caro a Silvio Berlusconi che già diversi anni fa, nel 1994, aveva proposto di introdurla. In molti però non sanno realmente di cosa si tratta.
Tanto per cominciare, va detto che sono pochi i Paesi che hanno deciso di adottare la misura in esame. In particolare, si tratta di quelli dell’Est tra cui, ad esempio, l’Estonia, la Lituania, la Lettonia, la Russia, la Romania. Ad ogni modo, la flat tax non è altro che una tassa piatta che non si basa cioè sulla tassazione progressiva basata su aliquote a scaglioni. Con il sistema in esame v’è una sostanziale uguaglianza fiscale che impone a tutti coloro che presentano un reddito inferiore ad una determinata soglia di pagare le stesse tasse. Va da sè che il vantaggio principale derivante dall’attuazione di questo sistema è quello di recuperare le tasse evase dai truffatori dello stato. Con un’aliquota costantemente bassa, infatti, molte persone non sarebbero spinti a imbrogliare. Questo almeno è quanto sostiene anche Alvin Rabushka, un professore di Stanford. Oltre a ciò, si la flat tax andrebbe anche a rinforzare il potere d’acquisto delle famiglie che essendo soggetti ad una minore pressione fiscale avrebbero maggiori entrate e dunque più possibilità di spesa.
In riferimento ai contro derivanti dall’introduzione di una simile misura, tra questi c’è sicuramente un minor gettito da parte dello Stato. Senza contare poi che non ci sono certezze che il recupero delle somme evase sia in grado di colmare il bilancio. Infine, la flat tax potrebbe andare a favore soprattutto delle fasce di popolazione benestante generando un sostanziale sbilanciamento della ricchezza. Di questo parere, infatti, sono anche molte associazioni sindacali convinte del fatto che un sistema del genere alla fine andrebbe a solo vantaggio dei ricchi privilegiando in alcun modo tanto i lavoratori quanto le imprese Ad ogni modo, proprio la flat tax sembra ritornata alla ribalda con il leader di Forza Italia che ha rilanciato un’aliquota piatta pari al 23 per cento.