Una notizia che fa infuriare lavoratori e sindacati. L’INPS si rifiuta di pagare i giorni di permesso di malattia per i malati asintomatici di Covid-19. La decisione è ritenuta inaccettabile dai lavoratori.
Le sagnalazioni dei lavoratori e delle lavoratrici si sono moltiplicate in questi giorni in direzione dei sindacati, che denunciano l’accaduto. L’INPS si starebbe rifiutando di pagare i giorni di malattia dei lavoratori che hanno contratto il Covid-19, ma in forma asintomatica. La cosa risulta un’assurdità, visto che, ad oggi, chi risulta positivo ai test covid, sia che sia sintomatico, che asintomatico, deve osservare un periodo di isolamento.
Ricordiamo infatti che ad oggi, agosto 2022, è ancora attivo il Protocollo Nazionale anti-contagio, aggiornato al 30 giugno 2022. Questo prevede che chi risulti positivo ad un test molecolare o antigenico per il Covid-19 debba osservare un periodo di isolamento (quarantena). Chi risulta positivo al contagio viene quindi impossibilitato a recarsi sul luogo di lavoro, e se questo può non rappresentare un problema per chi ha la possibilità dello smart working, non tutti hanno la stessa fortuna.
In molti casi un lavoratore non ha la possibilità di lavorare da casa, e la decisione dell’INPS di non pagare il periodo di malattia significa per molti rimanere senza stipendio per diverse settimane. La giustificazione dell’INPS, arrivata con un comunicato, sarebbe che la nozione di “isolamento da Covid” rimanderebbe alla disposizione di quarantena del decreto Cura Italia. Questo prevede l’equiparazione a malattia del periodo di isolamento trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva per i lavoratori dipendenti. Il decreto Cura Italia, però, secondo l’INPS, era attivo soltanto fino al 31 dicembre 2021, quindi non è più applicabile.
A questa interpretazione delle regole si oppongono con fermezza i sindacati. Secondo loro un positivo Covid in quarantena, sia sintomatico che non, è da considerarsi malato a tutti gli effetti e impossibilitato a lavorare. Per questo dovrebbe essere comunque pagato dallo Stato. In un comunicato i sindacati richiedono all’INPS di fare chiarezza sulla questione, in quanto, secondo la norma da loro stessi riportata, l’equiparazione della quarantena da Covid a malattia sarebbe ancora attiva. D’altra parte non ci si può permettere di lasciare molti lavoratori e lavoratrici costretti a casa senza un adeguato stipendio, o che questo venga decurtato per motivi di malattia.