Da ottobre ci sarà l’anticipo della rivalutazione delle pensioni. Il Decreto Aiuti bis fa discutere i sindacati e non solo.
Il Decreto Aiuti bis sta facendo discutere. Per i sindacati si tratta di una vera e propria elemosina data ai lavoratori. Il Governo sta mettendo a punto un’altra manovra a sostegno dell’economia e del lavoro a fronte di una crescita esponenziale dell’inflazione causa rincaro generale dei prezzi. Anche di quei beni di prima necessità. La guerra tra Ucraina e Russia la stanno praticamente pagando gli italiani sulla loro pelle. L’inflazione viaggia oltre l’8% (dato più alto di sempre). Molte aziende sono costrette a sospendere o addirittura a chiudere perchè non in grado di sostenere aumento costo materie prime. Dall’altra parte i lavoratori vedono il loro stipendio perdere quasi quotidianamente potere d’acquisto. Tutto questo sta bloccando l’economia italiana causando anche tensioni sociali. Oltre ai lavoratori dipendenti ed autonomi. A risentire della crisi ci sono anche i pensionati che però dalla loro possono in parte sorridere grazie alla rivalutazione del loro assegno.
Decreto aiuti bis e la rivalutazione delle pensioni
A differenza degli stipendi, sui quali è intervenuto il decreto Aiuti bis tagliando la quota contributi dovuta dal dipendente di un altro 1,2%, le pensioni ogni anno vengono adeguate in base all’andamento dei prezzi così da contrastarne la perdita del potere d’acquisto. La rivalutazione, infatti, avviene l’1 gennaio di ogni anno, tenendo conto dell’inflazione rilevata negli ultimi 12 mesi.
A tal proposito, per andare incontro ai pensionati il governo ha deciso di anticipare di qualche mese la rivalutazione attesa per l’inizio del prossimo anno, ma solo per una percentuale parziale del 2% (il tasso previsto in realtà dovrebbe attestarsi intorno all’8%). Nel contempo, viene riconosciuto anche un ulteriore aumento dello 0,2%, ossia la differenza che c’è tra il tasso provvisorio applicato nel 2022 – pari all’1,7% – e quello definitivo rilevato dall’Istat qualche settimana dopo, ossia dell’1,9%.
Il costo dell’anticipo della rivalutazione delle pensioni già ad ottobre costerà 2.38 miliardi di euro. Facendo un calcolo, un pensionato si troverà 10 euro in più ogni 500 euro. Una somma davvero esigua. Se un pensionato riceve un importo di 1.000 euro, si troverà da ottobre 20 euro in più per un totale di 1.020 euro. Il taglio invece dell’1.2% del cuneo fiscale si tradurrà con un aumento di poco più di 50 euro per i lavoratori dipendenti con busta paga.