Si stima un aumento del costo delle bollette di luce e gas fino al 100% a partire da ottobre. Questo, si suppone, avrà delle pesantissime conseguenze sulle famiglie e sulle imprese. Si prennunciano tempi molto duri.
Siamo orami abituati a sentire quotidianamente notizie sull’aumento del costo dell’energia e del rincaro delle bollette di luce e gas. Dal momento dello scoppio della guerra la situazione non si è mai stabilizzata e tutt’ora i prezzi continuano a crescere. Un picco importante sarà raggiunto, secondo le stime, in ottobre, con la crescita del costo dell’energia ormai giusta al doppio rispetto a prima della guerra.
Un rincaro delle bollette del 100%. Questo vuol dire che le bollette costeranno il doppio rispetto al periodo antecedente l’invasione in Ucraina. Le stime portano con sé una serie di preoccupazioni per quanto concerne la possibilità delle famiglie di pagare. Con bollette così alte si teme un aumento esponenziale dei morosi, con debiti sempre più alti verso le imprese di energia. Se sempre più clienti non saranno in grado di pagare l’energia, molte imprese saranno costrette a chiudere, impossibilitate ad abbassare i prezzi senza andare incontro a una perdita notevole.
Il debito delle persone che non hanno pagato rischia poi di riversarsi su tutti gli altri contribuenti. Si chiama socializzazione dei debiti ed è un meccanismo sencondo cui i debiti di chi non riesce a pagare le bollette, e in particolare di alcune società dell’energia che falliscono, vengono divisi tra il resto dei consumatori. Si tratta di una sorta di contributo di solidarietà introdotto da Arera nel 2018 e che porterà tutti i consumatori che pagano regolarmente le bollette a doversi fare carico di debiti non propri.
Nonostante gli interventi del governo effettuati fino ad ora per abbassare la pressione delle spese sui consumatori, Arera continua a richiedere misure straordinarie per scongiurare questa evenienza. Sarebbe per molti l’ennesimo, pesantissimo carico sulle loro schiene, dopo un anno già molto pesante dal punto di vista economico. Questi interventi sarebbero da aggiungere a quelli già in corso per il meccanismo di formazione dei prezzi del gas, non più legati ai Ttf di Amsterdam, troppo vulnerabili alla speculazione.