Ecco come vola via ciò che ti rimane del bonus a causa del “supplemento carburante”. Cosa sta succedendo con i voli
Non è un momento facile e tranquillo per coloro che hanno intenzione (prenotando anche con largo anticipo) di viaggiare per lunghe distanze affidandosi a voli aerei. Da alcuni mesi, infatti, ha preso piede il fenomeno dell’annullamento dei voli che hanno coinvolto ormai milioni di passeggeri.
La pandemia, infatti ha provocato problemi non da poco alle compagnie di viaggio. Queste, infatti, a causa dei vari lockdown si sono ritrovati costretti ad annullare migliaia di voli e a licenziare un gran numero del personale. Ma a peggiorare le cose adesso ci pensa l’aumento dei prezzi, giustificato dalle compagnie come “supplemento carburante”. Ecco che cosa succede.
Arriva il supplemento carburante che fa aumentare i costi
A farci rendere conto che, ormai, viviamo tutti in un mondo globalizzato sono purtroppo le crisi internazionali che spesso coinvolgono molti Paesi, provocando una reazione a catena che alla fine colpisce tutti. È quello che sta succedendo in questi mesi con le compagnie aeree, ormai all’interno di un vortice della crisi economica da cui non riesce ad uscire.
Un gravissimo colpo è stato inferto dai lockdown mondiali dovuti alla pandemia di Covid-19, i quali hanno causato lo stop quasi totale dei voli internazionali e nazionali, con conseguente licenziamento di molto personale. Ad aggravare ancora la situazione (già resa molto difficile dalla mancanza di lavoratori), ci è andata di mezzo la crisi economica e la guerra in Ucraina.
Nello specifico, l’aumento dei prezzi del carburante ha fatto sì che le compagnie aeree, per sopperire ai costi troppo elevati, inserissero nel costo del biglietto un “supplemento carburante”, chiamato “supplemento vettore”. In questo modo, il prezzo finale del biglietto aumenta e il viaggiatore dovrà pagare di più.
Prendendo ad esempio un viaggio da Milano a Miami, infatti, il Corriere della Sera ha rilevato 478€ di supplemento carburante. Una cifra che ammonta a quasi l’80% del costo dell’intero biglietto. Costi in aumento che cancellano l’effetto del bonus 200 euro appena erogato.
Secondo il quotidiano, le aviolinee hanno contattato i tour operator chiedendo loro di aumentare il prezzo del biglietto di circa 100-150€ per ogni passeggero, in modo da rientrare nel costo del cherosene. Dunque, si assisterà ad un aumento per via del supplemento del carburante che potrà andare dal 30 al 70% del biglietto.