I percettori del Reddito di Cittadinanza non possono utilizzare il bonus da 200 euro come vogliono. Ecco quello che c’è da sapere al riguardo.
Il Bonus da 200 euro è stato introdotto dall’ex Governo Draghi per fronteggiare una crisi energetica senza precedenti che ha determinato un rialzamento dei prezzi alle stelle. L’obiettivo dichiarato dunque è quello di aiutare le famiglie italiane a sostenere le varie spese e dunque di aumentare il loro potere d’acquisto.
Proprio per raggiungere questo obiettivo il bonus in questione sono state individuate numerose categorie di soggetti che avranno accesso alla misura. Tra questi in particolare ci sono i pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi, i collaboratori domestici, i disoccupati e anche i percettori del Reddito di Cittadinanza. A tal proposito, va detto però che in quest’ultimo caso, non si potrà disporre dei 200 euro come si vuole. Come molti di voi già sapranno, infatti, l’importo sarà erogato in maniera diretta e duqnue automatica sulla card che però contempla dei limiti per quanto concerne il prelievo dei contanti. In base al numero dei componenti della famiglia e alla loro età infatti, è possibile prelevare un importo di denaro contante differente. Tale paletto, dunque, vale anche nel caso del bonus da 200 euro che di fatto non potrà essere prelevato.
In particolare, nel caso dei nuclei familiari numerosi, la cifra massima da poter prelevare è pari a 210 euro mentre nel caso di famiglie in cui ci sono componenti affetti da disabilità la soglia sale a 220 euro. Ad ogni modo, nonostante questo limite nel prelievo del denaro contante, va precisato che si può comunque procedere con il pagamento di alcune spese mediante Pos. Tra queste ad esempio ci sono quelle relative ai prodotti alimentari nonché alle bollette o ancora all’acquisto di prodotti destinati all’igiene della casa. Va ricordato, infatti, che con il reddito di cittadinanza non si può acquistare beni di lusso dal momento che si tratta di una misura destinata alle famiglie che si trovano in condizioni economiche particolarmente precarie e che dunque hanno bisogno di un sostegno per quanto concerne il pagamento dei servizi essenziali e dunque anche dei generi di prima necessità.