Le nuove regole del codice della strada permettono di pagare meno multe. L’emendamento al decreto trasporti e infrastrutture permette di pagare più multe insieme, ottimizzando i costi aggiunti delle tasse.
Una delle cose peggiori per chi viaggia per strada è ritrovarsi, magari per errore, a dover pagare più multe dello stesso tipo. Più multe per divieto di sosta o per eccesso di velocità fanno si che anche i costi aggiuntivi alle multe si sommino. Grazie al nuovo emendamento appena approvato per il decreto trasporti e infrastrutture permette di pagare soltanto una di quelle multe.
Il voto per la conversione in legge del decreto trasporti e infrastrutture è stato fatto in Senato e ora si aspetta il verdetto della Camera. Gli emendamenti aggiunti alle già molte modifiche al Codice della Strada sembrano andare a favorire i trasgressori seriali del codice stesso. Secondo il testo della legge, infatti, chi riceve più multe per la stessa contravvenzione, quindi più multe per parcheggio in divieto di sosta o più multe per eccesso di velocità, potrà essere contestata solo una infrazione.
L’unico requisito per poter sfruttare questa possibilità è che il veicolo guidato sia a norma, sia per quanto riguarda i requisiti tecnici che per quelli amministrativi per la circolazione. L’unica multa contestata conterrà gli importi di tutte le infrazioni compiute nell’arco dei 90 giorni precedenti alla contestazione, seppur non contestate a loro volta. Questo permette di risparmiare su tutti quei costi aggiuntivi in merito a tasse, mora, ecc. Un’altra novità importante del nuovo Codice della Strada post approvazione della legge riguarda la patente.
Per coloro i quali abbiano il permesso scaduto da oltre 5 anni, la validità potrà essere riconfermata a seguito del superamento di un esperimento di guida che confermi l’idoneità del conducente. Questo permetterà di non dover rifare la patenete ex novo. Per quanto riguarda le ZTL, invece, si prevede per i Comuni la possibilità di decidere un accesso a pagamento. Ultima novità introdotta dagli emendamenti del decreto legge sulla sicurezza e le infrastrutture riguarda, invece, le violazioni dei veicoli immatricolati all’estero. La modifica prevede che avranno 5 anni di tempo entro cui sarà possibile effettuare la riscossione nei confronti di chi era trovato, nell’atto dell’infrazione, alla guida del veicolo.