I rincari della stagione estiva, tra le problematiche dell’inflazione, della siccità e della conseguente mencanza di alimenti sta facendo saltare molti bilanci familiari. Alcuni acquisti, tuttavia, pesano più di altri sulle finanze dele famiglie.
Che siano conseguenze dirette o indirette, molte delle problematiche che stanno attualmente portando i prezzi dei prodotti ad aumentare vertiginosamente derivano dalla guerra in Ucraina. Per tutte le famiglie italiane è già arrivata una stangata di più di 500 euro all’anno extra sulle spese per la normale spesa quotidiana. Per le famiglie più numerose l’aumento arriva anche a 900 euro all’anno.
Già soltanto fare la spesa è diventato motivo di preoccupazione per molti, che devono vedersela con l’aumento di prezzo improvviso di tutti i prodotti in vendita nei supermercati. Non è però questa la voce che ha subito il rincaro più salato. Un settore che, specialmente in estate, ha pesato tantissimo sul bilacio familiare è quello del turismo e delle vacanze, in particolare per quanto riguarda i biglietti aerei. Questi hanno subito una concatenazioni di eventi: dal boom del turismo post-pandemia, ai problemi con il personale di bordo, gli scioperi e i disservizi annessi, arrivando ad un rincaro totale di oltre il 160% sui voli internazionali, richiestissimi in questo periodo.
Anche per chi non va in vacanza, però, le spese non si fanno meno insostenibili. Risparmiare su qualsiasi prodotto è diventata una necessità più che un buon proposito, ed è pèr questo che l’Unione Nazionale Consumatori ha organizzato una ricerca di mercato per scoprire quali sono i 20 prodotti alimentari che hanno subito i rincari più alti.
Al primo posto della top 20 troviamo l’olio d’oliva. A causa dell’inflazione e della siccità, l’olio d’oliva ha aumentato il prezzo più di qualsiasi altro prodotto, con un incremento del 66% rispetto a luglio 2021. Al secondo posto, per motivi simili, abbiamo il burro, con un aumento del 31,9%, e al terzo posto la farina, con un aumento del 21,5%, la quale ha subito anche il problema dei blocchi del grano in Ucraina. In generale tutti i prodotti di origine agricola, in particolare i cereali e derivati di questi hanno subito degli incrementi mostruosi proprio per la mancanza delle importazioni dall’Ucraina e della siccità in Italia. Da mesi ci sono problemi con le coltivazioni di riso in Italia e il prezzo di questo è aumentato del 18,8%, mentre la pasta, per diretta conseguenza dei problemi con il grano, lievita di prezzo del 21,1%, sempre rispetto a luglio 2021.
Gli importi pensionistici stanno per subire dei cambiamenti. Con la mensilità di luglio qualcuno potrebbe…
Il modulo pubblicato dall'IFEL è uno schema di regolamento per la definizione agevolata dopo ingiunzioni…
Per andare in vacanza al di fuori dell'Unione Europea è necessario un passaporto. Sono disponibili…
Luglio è un mese d'oro per tutti i pensionati. In particolare per chi ha una…
L'inflazione sta colpendo l'economia italiana sotto molti punti di vista. Le pensioni potrebbero essere le…
La scadenza del 30 giugno per avvalersi dell'affrancamento fiscale si avvicina: quando conviene e quando…