Se non vuoi perdere il bonus psicologo devi sapere che hai ancora poco tempo. Ecco cosa devi fare per ottenerlo.
Il bonus psicologo non è altro che un contributo di natura economica previsto dallo Stato per aiutare i cittadini nel caso in cui debbano affrontare spese per sedute presso psicologi e psicoterapeuti.
L’importo massimo di cui è possibile beneficiare è di 600 euro, ciò dipende comunque dalla fascia Isee alla quale si appartiene. Per poterne beneficiare inoltre è necessario presentare la domanda tramite la piattaforma Inps eseguendo l’accesso con le credenziali Spid o con Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi. In alternativa, è possibile contattare il Contact center al numero verde 803.164 da rete fissa ( gratuita) o al numero 06 164.164 da rete mobile (a pagamento). Il riconoscimento del bonus avverrà fino ad esaurimento delle risorse e sulla base dell’ordine di arrivo delle domande. Ovviamente, la priorità sarà data in ogni caso a coloro che presentano un Isee basso. Nel caso di inserimento all’interno della graduatoria, il beneficiario a 180 giorni di tempo per utilizzare il codice univoco fornito e dal canto suo il professionista che esegue la prestazione al paziente che vuole usufruire del bonus psicologo deve rilasciare fattura cartacea. A tal proposito, va sottolineato che pur essendo entrato in vigore l’obbligo di emissione della fatturazione elettronica in capo agli operatori sanitari vige il divieto di emetterla.
In poche parole, questi non possono emettere fatture in formato elettronico e questo vale anche nel caso del bonus in esame. Ciò detto, comunque, al suo interno dovranno essere specificati il nome del beneficiario come anche il codice univo ad egli attribuito. Oltre a ciò, il professionista in questione dovrà andare sul sito dell’Inps e procedere con l’inserimento del codice univoco, il numero della fattura, la data in cui è avvenuta la prestazione nonché l’importo pagato. Oltre a quanto riportato, bisogna ricordare che il bonus psicologo è rivolto a tutti coloro che presentano un disagio di salute mentale, causato non solo dalla pandemia ma anche da non solo causato dalla pandemia e dalle restrizioni a cui ci si è dovuti attenere ma anche dallo stress generato da smart working o dad.