Perchè negare la recessione fa comodo, ma il colpo potrebbe essere mortale

Non ci vuole molto per capire come il mondo stia affrontando un momento estremamente problematico dal punto di vista economico. Eppure alcuni governi nel mondo continuano a negare l’evidenza, etichettando la crisi come momentanea e passeggera.

Non è questo il caso dell’Italia, fortunatamente. Nel nostro paese, un po’ per strumentalizzazione, un po’ per una genuina volontà di rendere i cittadini partecipi della situazione, non viene fatto molto per indorare la pillola. Negli Stati Uniti, invece, il discorso è un po’ diverso e con le Midterm alle porte, la Casa Bianca cerca di rassicurare gli elettori.

A confermarlo è l’economista Nouriel Roubini, un professore di economia a New York che si è già reso noto alla stampa per la sua previsione della grande crisi finanziaria del 2008. Anche in questo caso, le parole di Roubini non sono meno dure. L’economista addita come false le rassicurazioni della Casa Bianca verso l’attuale crisi economica. In Europa questa viene sentita in maniera maggiore, ma anche negli Stati Uniti la guerra in Ucraina ha dato il via a una serie di problematiche. Una tra tutte l’abbassamento del PIL.

Dalla Casa Bianca arriva tuttavia una comunicazione per rassicurare gli elettori. La crisi viene definita come non così terribile e che non c’è alcun rischio di recessione. Roubini la vede diversamente. Non solo la sua analisi mostra degli evidenti segni di recessione da parte dell’economia americana, ma anche una tendenza peggiorativa della situaizone. Mentre in Europa siamo già nel pieno della crisi, e considerando che il peggior scenario possibile non si è ancora verificato, neli USA sono appena agli inizi.

La risposta della Casa Bianca a questi segnali di sventura sembra stare nell’ignorare completamente la cosa. La spiegazione dei due trimestri di calo del PIL, riporta il sito della Casa Bianca, è che si tratti di un momento di crisi passeggero e che in nessun modo va ricondotto ad un principio di recessione. Secondo il comunicato, infatti, la recessione dovrebbe coinvolgere anche altri fattori, inclusi il mercato del lavoro, la spesa dei consumatori e delle imprese, la produzione industriale e i redditi. Le parole di Roudini in questo senso sono dure. Secondo l’economista le parole del comunicato sono solo un modo abbastanza raffazzonato di tenere buoni gli elettori in vista delle Midterm.

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