Mentre il suo esecutivo si prepara agli ultimi due mesi di attività, Draghi potrebbe mettere in atto la rivalutazione degli assegni delle pensioni
Il governo guidato da Mario Draghi si appresta a concludere la sua attività. A settembre, infatti, gli italiani saranno chiamati al voto e il parlamento cambierà volto ancora una volta (con il conseguente insediamento di un nuovo governo). Tuttavia, l’esecutivo guidato dall’ex presidente della BCE non si ferma e potrebbero arrivare ancora sorprese.
Nonostante la maggioranza si sia letteralmente sgretolata, il governo è ancora attivo per i cosiddetti “affari correnti”. Attualmente, infatti, l’esecutivo sta lavorando ad un decreto Aiuti bis che potrebbe mettere in atto la rivalutazione degli assegni delle pensioni. Ecco, quindi, che cosa potrebbe accadere da qui a breve.
Con l’inflazione che aumenta senza nessun accenno di discesa, il contesto sociale ed economico è mutato e la vita ha un costo maggiore. Dunque, si prevede un aumento considerevole degli importi pensionistici, in modo da permettere ai pensionati di far fronte ai costi del caro vita.
L’intenzione da parte del governo Draghi, infatti, è quella di compiere una rivalutazione degli assegni delle pensioni a breve. È quanto annunciato dallo stesso esecutivo ai sindacati, incontrati durante le trattative per il nuovo decreto aiuti.
Secondo Draghi, la rivalutazione delle pensioni potrebbe essere anticipata al secondo semestre del 2022. Dunque, un netto anticipo rispetto alle previsioni che ha visto una concreta accelerazione da parte del governo. Ecco, quindi, che cosa potrebbe accadere da qui a settembre.
A causa del tasso di inflazione su basa annua del 2022 fissato ad oltre l’8%, sarà necessario almeno un rispettivo aumento degli importi degli assegni pensionistici, in modo da permettere a chi ne usufruisce di far fronte all’aumento dei costi della vita.
Con l’approvazione del decreto aiuti, quindi, il governo potrebbe anticipare la rivalutazione, evitando di aspettare l’arrivo del nuovo anno. “Hanno accolto una serie di nostre richieste – ha dichiarato Maurizio Landini, segretario della Cgil – l’entità e le quantità non ce le hanno ancora dette e saranno dento il decreto”.
A fargli da eco Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil:” Si anticipano le rivalutazioni delle pensioni da gennaio”.
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