Taglio dell’Iva sui prodotti del supermercato: cosa può fare il Governo (anche se è dimissionario)

Il taglio dell’Iva sui prodotti di prima necessità è una delle proposte per combattere il caro-vita: in cosa consiste il piano proposta da Brunetta

I fondo al momento non sono molti e dopo le dimissioni di Draghi, il governo di quest’ultimo è in carica solo per gli affari correnti. Intanto però i vari partiti e i ministri stanno facendo pressione al ministero dell’Economia per far sì che venga inserito nel nuovo decreto Aiuti, il quale è atteso per fine luglio o la massimo per inizio agosto, almeno un nuovo intervento per le classi medio-base.

I prezzi alti infatti stanno complicando la vita dei cittadini che non percepiscono stipendi alti e urgono dei rimedi in tal senso. Non basta il solo taglio sulle bollette al momento e lo stesso Sergio Mattarella ha invitato l’esecutivo a proporre un nuovo strumento per fronteggiare l’emergenza. Anche se le Camere sono già sciolte bisogna comunque fare qualcosa in attesa delle elezioni anticipate.

Taglio dell’Iva, in che consiste la proposta

Ma quali sarebbero gli interventi da fare? Al momento si sta ragionando su due in particolare: la proroga dei 200 euro o un taglio dell’Iva sui beni di largo consumo. Non semplice inserire neanche uno di questi provvedimenti a causa delle poche risorse nel bilancio dello Stato.

Il rinnovo del contributo una tantum garantirebbe ai contribuenti una mensilità aggiunta dopo vari mesi, ed era un provvedimento già ipotizzato prima della caduta del governo Draghi. Ne beneficerebbero diverse categorie e si terrebbe il limite del reddito entro i 35mila euro annui. Intanto il primo indennizzo è già stato ricevuto da pensionati e gran parte dei precettori del Reddito di Cittadinanza.

A mettere a punto invece la proposta del taglio dell’Iva era stato il ministro Brunetta insieme al ministro dell’Economia, Daniele Franco. Si tratterebbe nel caso di abbassare o azzerare l’imposta sul valore aggiunto che pesa su tutti i prodotti di prima necessità. Il taglio andrebbe praticato per tutti, ma sostenendo chi ha redditi medio-bassi e sta subendo maggiormente gli effetti degli aumenti.

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