In materia di bonus, alcuni pensionati non lo riceveranno né durante il medi luglio e neppure dopo. Ecco cosa bisogna sapere.
Il bonus da 200 euro è stato introdotto dall’ormai ex Governo Draghi ed è destinato a diverse categorie di soggetti. Tra questi ci sono i percettori del Reddito di Cittadinanza, i disoccupati, i lavoratori stagionali, autonomi e dipendenti nonché i collaboratori domestici e i pensionati. Proprio quest’ultimi infatti, almeno alcuni di essi, non lo riceveranno.
Si tratta di un’esclusione davvero inaspettata che però non è l’unica. Nonostante l’ex Governo Draghi abbia ampliato il numero di categorie beneficiarie del bonus, infatti, proprio quella dei pensionati rimarrà esclusa. La normativa in vigore nello specifico prevede che tra i possibili beneficiari ci sono i soggetti titolari di una pensione entro il 30 giugno 2022 e abbiano un ISEE 2021 non superiore ai 35mila euro. Di conseguenza, coloro che andranno in pensione dopo la predetta data non potrà ricevere il bonus in questione. Tra i grandi esclusi anche ci sono anche i lavoratori precari. Questi, infatti, qualora si trovassero nella situazione di aver stipulato un contratto di supplenza fino alla data del 30 giugno di quest’anno, non potranno ottenere il bonus da 200 euro.
Proprio questa esclusione ha suscitato l’inevitabile reazione dei sindacati. Secondo quest’ultimi, infatti, lo Stato andrebbe a penalizzare proprio i soggetti più fragili che dunque hanno maggiore difficoltà a far fronte all’innalzamento esorbitante dei prezzi. La misura in esame, infatti, è stata introdotta proprio con l’intento di aiutare le famiglie italiane che si trovano ormai da mesi a fronteggiare gli aumenti in bolletta ma anche quelli legati ai carburanti e in ultimo ai prodotti alimentari. Senza contare poi che l’attuale allarme siccità in Italia non fa altro che peggiorare la situazione. A rimetterci come sempre sono sempre i cittadini italiani che difatti stanno facendo i conti con un’inflazione che a giugno è stata registrata all’8 per cento. Un aumento peraltro a cui non si assisteva dal 1986. Proprio per questo l’esclusione di alcuni pensionati e dei lavoratori precari risulta essere più che mai ingiusto da parte di un Governo che, tra l’altro, oramai è giunto al capolinea.