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Superbonus, perché la data del 30 settembre è cruciale se non vuoi pagare di tasca tua

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Gianluca Merla

Ecco alcune novità per non perdere il Superbonus. Ecco perché la data del 30 settembre è cruciale se non vuoi pagare di tasca tua

Continua il tormentone del Superbonus 110%, uno dei provvedimenti più chiacchierati e controversi della storia della Repubblica. Dopo le dichiarazioni contro la misura emanata dal governo Conte II da parte di Mario Draghi e del Ministro Franco e l’annuncio dell’esaurimento dei fondi previsti, ci sono ulteriori novità.

(Ansa)

Gli ultimi mesi, infatti, sono stati cruciali per quanto riguarda i lavori previsti all’interno della misura del Superbonus. In pericolo ci sono migliaia di cantieri e molti potrebbero vedere fermi i lavori e spendere molti soldi. Ecco, quindi, perché la data del 30 settembre è cruciale se non vuoi pagare di tasca tua.

Superbonus, perché la data del 30 settembre è cruciale se non vuoi pagare di tasca tua

Il 30 settembre è una scadenza cruciale per coloro che hanno usufruito del Superbonus. Sarà questa la data in cui, infatti, i lavori dovranno raggiungere uno stato di avanzamento di almeno il 30%. In caso contrario i cittadini e le imprese che hanno usufruito dell’agevolazioni perderebbero il Superbonus 110%.

Dunque, un’ulteriore preoccupazione per quei cittadini che hanno deciso di usufruire del Superbonus 110% e che potrebbero non vedere terminati i lavori. Tuttavia, le banche potranno riprendere a cedere il credito anche ai titolari di Partita Iva con un limite massimo di 4 cessioni, fermo restando che chi acquista il credito deve avere un conto corrente con la banca capogruppo.

Per quanto riguarda, invece, l’avanzamento dei lavori almeno del 30% entro il 30 settembre 2022, potranno essere presi in considerazione anche quei lavori fatti al di fuori del Superbonus. Va da sé, quindi, che non risulterà essere particolarmente complicato arrivare allo stato di avanzamento limite imposto dalle normative vigenti.

ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Nel caso in cui, invece, non si dovesse raggiungere il completamento di almeno il 30% dei lavori, verranno agevolate solo quelle spese fatte entro il 30 giugno 2022. Inoltre, saranno verificati i requisiti esistenti, in riferimento ai lavori effettuati entro quel giorno.

Nel caso in cui l’azienda appaltatrice dei lavori non dovesse riuscire a raggiungere uno stato dei lavori del 30%, potrebbe essere il contribuente stesso a dover pagare l’impresa.

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