L’inflazione sta pesando sui risparmi delle famiglie depositate presso le Banche. Molti stanno diversificando le operazioni.
L’aumento dell’inflazione è un problema di non poco conto per le famiglie italiane. L’escalation vertiginoso dei prezzi, dovuto anche allo scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina, sta mettendo in ginocchio il nostro paese. Tra il caro carburante e quello delle materie prime, una famiglia si ritrova a spendere degli importi paurosi. Le misure anti-inflazione del Governo hanno calmierato ma non risolto il problema. L’instabilità politica in un momento dove si rischia di rotolare verso il baratro economico non aiuta di certo.
Perchè l’aumento dei prezzi incide sui conti in banca?
Le famiglie italiane sono da sempre state risparmiatrici. La pandemia prima e l’inflazione poi (mai così alta dal 1986) hanno di fatto cadere anche l’ultimo pilastro della nostra economia. Aumentando i prezzi, succede che i risparmi diminuiscono perché si è costretti a prelevare dal conto corrente le somme necessarie per comprare beni e servizi. Qualcuno ritiene sia un segnale importante il fatto che i risparmi in banca siano diminuiti, significa che si sta tornando a spendere.
Conviene tenere soldi sul conto corrente?
Tenere i propri soldi su un conto corrente è, in qualche modo sicuro ma non è una scelta conveniente. Ciò in quanto i risparmi vengono corrosi, nel corso del tempo, soprattutto a causa dell’inflazione e delle commissioni bancarie. Ebbene, secondo un calcolo da parte degli esperti, in 5 anni 1.000 euro arrivano a valere solamente 180 euro. Quindi, per i soldi in banca si assiste ad un deprezzamento di circa l’80%. Parallelamente, facendo il calcolo su cifre più alte, nello stesso arco di tempo, 10.000 euro arrivano a valerne solo 8.181, con un deprezzamento di circa il 20%. Insomma, tenere troppi soldi sul conto non è una grande idea perchè più alta è la somma a deposito più alto è il rischio della perdita di valore.
Gli esperti consigliano di avere sul conto corrente la somma strettamente necessaria per pagare le spese mensili. L’ideale sarebbe investire una parte del capitale in titoli con un rischio medio basso in grado di poterci garantire nel medio lungo periodo una somma decisamente maggiore rispetto a quella investita. Basti pensare che i BtP del nostro Paese sono arrivati a fruttare ben il 4,50%. Una percentuale decisamente alta.