Ecco l’ultimo decreto del premier Mario Draghi per erogare un bonus di 550 euro. Ma potrebbe valere solo per quest’anno
In attesa di capire come evolverà la situazione di crisi nella maggioranza di governo presieduta dal Primo ministro, Mario Draghi, alla finestra c’è un nuovo bonus di 550 euro che potrebbe interessare molti cittadini. Si tratta di un bonus che, però, potrebbe valere solo per quest’anno e per cui è necessario prendere informazioni.
Inserito nel decreto aiuti, per vedere finalmente concretizzato il bonus di 550 euro servirà attendere la sua approvazione definitiva. Tuttavia, almeno per ora, il bonus in questione sarà erogato soltanto per l’anno corrente. Ecco, dunque, di cosa si tratta, chi ha diritto a riceverlo e come fare per avere il bonus.
Il bonus di 550 euro è un’indennità una tantum che molto probabilmente verrà erogata per quei lavoratori che hanno un contratto lavorativo part time verticale ciclico. Si tratta di un bonus che si è concretizzato grazie al suo inserimento all’interno del decreto Aiuti. Si attende, quindi, solo la sua approvazione che dovrebbe arrivare a breve.
Come detto in precedenza, si tratta di un contributo una tantum che verrà erogato per quei lavoratori che hanno un ingaggio con contratto di lavoro verticale ciclico. Dunque, questi lavoratori non devono avere rapporti lavorativi da dipendenti, e nemmeno ricevere trattamenti pensionistici o di disoccupazione. Per finanziare il bonus verrà stanziato un fondo di 30 milioni di euro.
Dunque, sembra quasi tutto pronto per assistere all’ufficializzazione del bonus di 550 euro a seguito dell’approvazione delle parti politiche. Intanto, il Ministro del lavoro ha fatto sapere che nei giorni scorsi si è concluso positivamente l’incontro tra governo e sindacati, con lo scopo di stabilire quale sarà la platea dei beneficiari del bonus.
Come dicevamo, il bonus è previsto (almeno per il momento) solo per il 2022 e sarà erogato per quei lavoratori dipendenti di aziende private con contratto d lavoro a tempo parziale a ciclo verticale nel 2021; Non devono essere titolare di un ulteriore rapporto lavorativo dipendente e non devono ricevere la NASpI o altri trattamenti pensionistici.
Si attende dunque l’ufficializzazione della misura a seguito dell’approvazione delle parti politiche.
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