Oggi è possibile aumentare l’importo della propria pensione o di quella del marito defunto: si possono ottenere più di 600 euro anche se non si rientra nella Legge 104.
Da qualche tempo è in vigore quello che comunemente viene detto incremento al milione delle indennità pensionistiche troppo basse. A causa di una sentenza della Corte Costituzionale del 2020 si era pensato che l’incremento potesse essere richiesto solo dai titolari di pensione d’invalidità.
Nella sentenza era stato sancito che le pensioni di invalidità con importi massimi di 280 euro erano troppo basse. Al riguardo la Consulta della Corte di Cassazione è stata molto chiara: queste pensioni andavano aumentate al milione.
La sentenza è la numero 152 del 2020 e con questa è stato deciso che gli importi dei trattamenti pensionistici erogati dall’INPS si trovavano troppo al di sotto della soglia della povertà, per questo l’importo è salito a 651,51 euro al mese.
Oltre ad aumentare la cifra sul cedolino mensile, la sentenza ha anche abbassato il limite di età per l’assegnazione del trattamento da 60 a 18 anni di età anagrafica.
Tuttavia la stessa sentenza è stata leggermente fraintesa; non sono solo le pensioni di invalidità ad aumentare l’importo, ma anche la propria pensione o quella ricevuta nelle veci di un coniuge defunto. Qualsiasi sia il tipo di prestazione pensionistica ricevuta, tutti hanno diritto all’aumento, con alcune regole.
Salgono a 651,51 euro gli importi di tutti i pensionati che ricevono un assegno minimo, questo per 13 mesi consecutivi. Per poter beneficiare di qualche contante in più, il beneficiario deve aver compiuto almeno 70 anni di età.
La soglia di età può essere abbassata con un piccolo stratagemma, ovvero quello degli anni di contributi versati. Si ha diritto ad un anno di ‘sconto’ per ogni 5 anni di contributi versati. Per esempio anche un 65enne può vedersi aumentare la pensione se ha cumulato 25 anni di anzianità contributiva.
Ma perché si dice ‘incremento al milione’? Il calcolo viene fatto utilizzando il vecchio conio pur essendo entrato in vigore dal Gennaio 2022. Un milione di vecchie lire corrisponde a 651,51 euro, dunque possono vedersi aumentato il cedolino a questa cifra solo chi è titolare di una pensione con importo inferiore al ‘milione’.
L’aumento viene calcolato in base alla cifra pensionistica percepita: non può essere superiore alla differenza tra 651,51 euro e l’importo minimo ricevuto. Si tratta di un minimo di +136 euro ad un massimo di +192 al mese, per tredici mesi. Si possono ricevere i 651,51 euro in toto se il pensionato non ha redditi oltre i sostegni previdenziali INPS.
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