Non è mai facile quantificare in termini economici i danni che una crisi di governo può portare ad un paese. In seguito allo strappo nella maggioranza che c’è stato in questi giorni, l’Italia ha 90 giorni di tempo prima del disastro.
La crisi di governo innescata dallo scisma del Movimento 5 Stelle rischia di aggravare ancora di più i danni della crisi economica. Il calcolo vero e proprio è impossibile da quantificare, ma quel che è certo è che le politiche economiche dell’attuale esecutivo sono adesso a rischio.
Il problema della crisi di governo non è tanto da cercare nella finanza. La Borsa di Milano, dopo un iniziale calo, ha chiuso negli ultimi giorni in positivo. La vera problematica riguarda le misure economiche che il Governo Draghi avrebbe dovuto inserie durante l’estate. Lo strappo tra Giuseppe Conte con il Movimento 5 Stelle è arrivato in un momento molto delicato, in cui il Governo era vicino al varo di una serie di importanti manovre economiche per combattere il caro bollette e l’inflazione.
La crisi di governo va a intervenire più che altro sulle tempistiche. Con l’esecutivo da ricostruire e la prevedibile confusione che ne verrà fuori, Draghi e i suoi ministri dovranno aspettare ancora per poter inmettere nel sistema le nuove misure. Tutto perché l’attenzione delle istituzioni sarà ora occupata a sistemare la confusione creatasi con la crisi di governo. A rischio sono anche le tappe del PNRR, uno dei punti più importanti del programma di riforme di Draghi. Si potrebbe profilare una situazione simile a quella del 2019, quando ci fu un medesimo strappo e una crisi di governo realizzato dalla Lega durante il governo Conte I. Anche in quel caso il Parlamento si trovò ad essere ingovernabile in pieno periodo di trattative per la Legge di Bilancio.
Il tempo limite per poter trovare una nuova maggioranza in parlamento che sostenga il Governo Draghi è di 90 giorni, altrimenti tutte le misure economiche previste per l’estate subirebbero una bruca battuta d’arresto. Questo sarebbe terribile per la condizione in cui siamo. L’inflazione all’8% ha già mangiato circa 8,2 miliardi di euro di risparmi agli italiani, tutto mentre il prezzo dell’energia continua ad aumentare. Prima verrà risolta la crisi di governo e prima si potrà tornare a occuparsi di problemi veramente pressanti.