Tra bonus e Reddito di Cittadinanza in Italia quasi nessuno cerca più un lavoro
L’Italia è il paese dei bonus. Sono davvero tanti quelli erogati dal Governo nell’ultimo periodo ma la situazione generale dell’economia italiana peggiora giorno dopo giorno. La crisi è ormai scoppiata, la guerra tra Ucraina e Russia rappresenta la cosiddetta ciliegina sulla torta. Il conflitto bellico ha soltanto accelerato ed acuito una precarietà del sistema economico italiano. L’inflazione galoppa verso percentuali mostruose, i risparmi delle famiglie si sono praticamente dimezzati ed inoltre c’è anche un crollo vertiginoso per quanto riguarda le domande di lavoro. Molte aziende trovano difficoltà a reclutare personale. Le più in crisi sono quelle del settore turistico ed alberghiero che durante questa estate sono in ginocchio per penuria di lavoratori. Un danno enorme per l’Italia che basa gran parte della sua forza sul turismo.
La crisi occupazionale nasce per il Reddito di Cittadinanza. Oggi il sussidio somiglia sempre di più ad una vera e propria rendita a vita per coloro che ne usufruiscono. Nella maggior parte dei casi i precettori vengono pagati mensilmente senza aver mai ricevuto nemmeno un’offerta di lavoro dallo Stato come prevede la normativa. Insomma, l’Italia paga milioni di euro per tenere persone a casa senza lavorare. Se a questo aggiungiamo anche la scarsità dei controlli, ecco che per i precettori del RdC conviene non trovare lavoro o quanto meno fare un’attività ma a nero per non perdere il sussidio.
Guido Grimaldi, chairman dell’omonima compagnia di navigazione, ha dichiarato: “Stiamo cercando 3-4mila persone tra macchinisti, medici di bordo e cuochi: offriamo stipendi importanti, in alcuni settori anche dai 2.500-3mila euro al mese. E per un lavoro in cui non c’è più bisogno di stare in mare per sei mesi o un anno. Abbiamo 800mila passeggeri in più rispetto all’anno scorso – insiste, ma ci manca la forza lavoro per fornire i servizi”. Oltre al Reddito di Cittadinanza, una delle cause della disoccupazione è anche la poca qualifica di chi si propone al mondo del lavoro. Accade infatti che molte posizioni professionali restano inoccupate perchè nessuno ha i requisiti richiesti. Questo problema sta aumentando specialmente per i giovani appena usciti dalle scuole superiori o dalle Università. Non basta avere un punteggio alto. A fare la differenza sono le cosiddette skills ed in Italia molti non ne hanno.
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