La crisi energetica è solo all’inizio e a breve potrebbero esserci delle decisioni da parte del governo per il prossimo inverno
Dopo la decisione da parte della Russia di ridurre le forniture di gas all’Italia e Germania, le tensioni tra i Paesi dell’Unione Europea e il Paese degli zar sono arrivate ai massimi livelli. A peggiorare la situazione ci ha pensato certamente la questione della chiusura del Nord Stream I, il gasdotto che collega la Russia alla Germania. Ufficialmente questo resterà chiuso fino al 21 luglio, ma si temono ritardi per via della situazione geopolitica e del braccio di ferro tra Mosca e Berlino.
Ad oggi, infatti, quella del gas sembra essere la variabile più importante per le sorti dell’economia europea e per la società occidentale. Fortemente dipendente dal gas di Mosca, anche il nostro Paese dovrà agire per rispondere alle provocazioni. Ecco, infatti, cosa potrebbe decidere il governo per gestire la crisi anche durante il prossimo inverno.
Ecco cosa farà il governo per gestire la crisi durante il prossimo inverno
Il governo italiano sembra essere intenzionato a mettere su un piano di austerity energetica, in particolare riguardo al gas, in modo da affrontare la crisi entro il prossimo inverno. L’obiettivo pare essere quello di ridurre di un terzo le conseguenze di un possibile stop totale da parte della Russia.
Intanto l’Unione Europea spinge per un concreto risparmio dei consumi, incentivando l’utilizzo di fonti di riscaldamento alternative. L’obiettivo sarà quello di incentivare “campagne di risparmio di gas mirate alle famiglie per l’abbassamento del termostato di un grado”, oltre a quello di ridurre il riscaldamento, laddove possibile, in edifici pubblici, commerciali e uffici, mantenendo i termosifoni a 19 gradi.
Intanto, il taglio dei consumi prevede anche un intervento sui condizionatori, oltre ad un concreto incentivo per quelle aziende che dovranno improrogabilmente fare dei sacrifici energetici per arrivare ad un concreto risparmio. Nella bozza del governo sono quindi specificate le riduzioni fino a 19 gradi del riscaldamento e il limite di 25 gradi per quanto riguarda il condizionatore.
Prevista anche una deroga delle emissioni per quanto riguarda le centrali elettriche a carbone. Dunque, la strada per le energie rinnovabili appare quantomeno lastricata di difficoltà ed ostacoli difficilmente superabili nel breve periodo.