Brutta scoperta per la bevanda simbolo della Sardegna. Burra con acqua contaminata, la Ichnusa finisce sotto accusa
Non ci sono buone notizie per la famosa birra Ichnusa che, negli anni, è diventata simbolo della Sardegna e della tradizione dell’isola. È stata infatti scoperta la birra con acqua contaminata grazie al docu-film “Chemical Bros” realizzato dal registra Massimiliano Mazzotta.
Dunque, ora l’azienda (di proprietà dell’Heineken) dovrà affrontare difficoltà non indifferenti in termini di affidabili e, soprattutto, di reputazione. Ecco, quindi, cosa è stato trovato nella birra Ichnusa e perché l’azienda tedesca, che produce la bevanda simbolo della Sardegna, è finita sotto accusa.
La scoperta è stata rivelata nel docu-film “Chemical Bros”, realizzata dal regista Massimiliano Mazzotta. L’accusa, infatti, è quella di presenza di floruri all’interno dell’acqua utilizzata per realizzare la birra. Si tratta di una sostanza che può apportare gravi problemi alla salute dell’uomo, oltre a patologie importanti come ad esempio la fluorosi.
Si tratta di un durissimo colpo ad un prodotto che, soprattutto in questi ultimi anni, era riuscito a diventare un vero e proprio brand nazionale, grazie alla capacità dell’azienda di associare questo tipo di birra alla tradizione della Sardegna.
Oggi questa birra è al centro delle polemiche a seguito delle indagini condotte sui giacimenti di fluorite e sulle conseguenze che questi possono avere per l’essere umano. “Dalle miniere di Silius in Sardegna – viene raccontato all’interno del documentario – si parte per un viaggio che tocca le numerose realtà convolte come il Veneto e il parco nazionale del Derbyshire, in Inghilterra. Realtà coinvolte nell’estrazione, lavorazione e produzione”.
Nel documentario viene raccontato come, dopo aver fatto analizzare da diversi lavoratori alcune bottiglie e lattine della famosa birra Ichnusa (acquistate normalmente in un supermercato), si è osservato livelli di fluoruri sopra la norma. “Volevamo capire la percentuale di fluoruri presenti – ha spiegato il regista il limite di legge è di 1,5 mg/l: su sei test effettuati, cinque avevano valori degli inquinanti molto più alti, da 3,5 mg/l fino a 27,7 mg/l”.
L’azienda ha invece risposto smentendo: “Le informazioni diffuse sulla birra Ichnusa sono false e basata su dati non scientificamente attendibili – ha dichiarato la Heineken con un comunicato – Le prove sono state eseguite sul prodotto finito utilizzando una metodologia certificata e attendibile solo se applicata all’analisi dell’acqua”.
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