Le scelte di Draghi finiranno per avere un conto molto salato per le famiglie italiane che dovranno vivere con strade buie e case fredde.
Il prossimo inverno si appresta ad essere particolarmente difficile per le famiglie italiane che dovranno vivere con il freddo e con le strade buie. A pagare ancora una volta delle scelte di Draghi insomma saremo noi ancora una volta.
Per far fronte ad una possibile interruzione delle forniture di gas da parte di Putin, il Governo italiano potrebbe decidere di mettere in atto un piano di austerity davvero difficile da sopportare. Difatti, nel caso in cui Mosca dovesse decidere per la chiusura completa dei rubinetti del gas, durante l’inverno si dovrà far fronte ad una vera e propria stretta sui consumi e dunque sui riscaldamenti in casa, ma anche sull’illuminazione in strada. Entrerebbero in scena anche le centrali a carbone, non a caso, il Governo sta mettendo a punto un piano che prevede un maggiore coinvolgimento delle stesse. Tale circostanza, rappresenterebbe sicuramente un danno per l’ambiente, a causa delle emissioni di CO2. Ad ogni modo, il limite ai consumi riguarderebbe le aziende che consumano grandi quantità di energia e ciò causerebbe la crisi produttiva in particolare di quelle operanti nel settore dell’acciaio o ancora del cemento.
Tali limiti, peraltro, potrebbero riguardare anche le abitazioni ma resta da stabilire in che modo poi saranno attuati i controlli. Non è ancora chiaro, infatti, chi sarebbero poi gli addetti a controllare la temperatura dei riscaldamenti in casa. Non solo, nel piano sarebbe prevista anche la possibilità che vengano spenti i lampioni delle vie delle città e anche in questo caso sorgono dei dubbi che riguardano in particolare la sicurezza di ciascun pedone. Ad ogni modo, va detto che il Governo ha stanziato oltre 30 miliardi di euro per scongiurare la crisi energetica. Alla luce di quanto detto, va precisato che si tratta di uno scenario che si verificherebbe nel caso in cui Vladimir Putin decidesse di interrompere del tutto i rifornimenti di gas all’Italia. Non resta, duqnue che auspicarsi che ciò non avvenga e che preso il conflitto in atto in Ucraina possa giungere al termine.