L’inflazione è all’8% ed è destinata a salire ancora e a far perdere sempre più di valore gli stipendi: qual è la soluzione
Le conseguenze dell’inflazione finiscono non solo sulle bollette e sulla spesa ma sugli stessi redditi dei cittadini, e quindi sugli stipendi. Ma le ripercussioni sono anche ovviamente sui mutui, i Titoli di Stato e i risparmi. A salvarsi sono solo Tfr e pensioni, dal momento che queste registrano un adeguamento automatico. Ma andiamo a vedere quali sono gli effetti principali che può avere l’inflazione, che è arrivata nel frattempo all’8%.
L’impatto sui mutui ad esempio si traduce in aumento dei tassi di interesse, ma varia a seconda del tipo di mutuo, con gli effetti maggiori che ovviamente ricadranno sul tasso variabile. Chi invece deve stipulare ora un mutuo potrebbe non trovare più un tasso fisso molto conveniente.
Stipendi, cosa accade con l’inflazione
Sappiamo poi che l’inflazione non provoca soltanto l’aumento esponenziale dei prezzi ma anche la svalutazione del potere d’acquisto. Ciò significa che se in passata con una determinata quantità di denaro si poteva acquistare un certo numero di articoli, oggi invece con gli stessi soldi si può comprare di meno. Perderanno valore tutti i soldi conservati, mentre i Titoli di Stato hanno la salvaguardia del capitale alla scadenza. Possiedono una cedola dal rendimento semestrale e in caso di aumento dei tassi questa cedola non si adegua ma resta rispetto al mercato.
Ciò sta a significare che i soldi che si investono perdono di valore, ma solo nel caso in cui si chieda il rimborso in anticipo. Facciamo l’esempio del Btp Italia che ha una cedola garantita dell’1,6% e consta di un adeguamento semestrale al tasso di inflazione italiano, appunto 8%.
Ma ciò cosa significa per i salari? Certamente anche questi perdono di valore e per questo motivo si sta insistentemente chiedendo un aumento delle retribuzioni, con i giusti adeguamenti. Ma le imprese, che anche loro hanno un aumento dei costi da sostenere, non sono d’accordo.