L’economia globale non è mai stata così vicina al collasso. Il Fondo Monetario Internazionale spiega i motivi per cui siamo ad un passo dal disastro
Il 2022 sembra essere un anno incredibilmente difficile e pieno di ostacoli per l’economia globale. Se da un lato grandi potenze come Cina, India e Usa non appaiono in grandi difficoltà, dall’altro moltissimi Paesi del mondo sono sull’orlo del fallimento.
La situazione per circa 19 Paesi appare infatti terribile ed è lo stesso Fondo Monetario Internazionale che ha voluto spiegare i motivi per cui siamo ad un passo dal baratro. Le recenti tensioni in Sri Lanka, infatti, potrebbero essere solo l’inizio di una catena di eventi di portata globale.
Gli ultimi due anni sono stati segnati da emergenze che non si vedevano da decenni. Ad iniziare “le danze” è stata l’inaspettata pandemia di Coronavirus, che ha causato gravissime instabilità economiche e sociali, oltre che sanitarie. Una situazione di cui, pur non essendo affatto finita, stiamo vivendo ancora oggi le conseguenze.
Ad aggravare ancora di più la situazione ci ha pensato la tensione tra Ucraina e Russia, sfociata nell’invasione da parte delle truppe di Putin. Una guerra che ha provocato aumenti dei prezzi di energia, carburanti e la scarsità di materie prime, soprattutto quelle esportate dai due Paesi in guerra (come grano, latte, mais e olio di semi di girasole).
A disegnare la situazione estremamente difficile è stato il Fondo Monetario Internazionale, che in un report ha parlato di quello che sta succedendo in Sri Lanka. Nel Paese, infatti, è andata in scena una rivolta civile che ha interessato il palazzo governativo a causa della grave crisi economica. Uno scenario che era stato ampiamente previsto dal report del FMI.
Dopo una missione condotta dal Fondo a Colombo, capitale dello Sri Lanka, si evidenziava la grave situazione di crisi in cui versava il Paese. Il disastro economico era imminente a causa dell’alta inflazione e della scarsità di riserve da parte dello Stato. Ma con il fallimento dello Sri Lanka potrebbe avere il via un effetto a catena che coinvolgerebbe Paesi ulteriormente esposti.
Tra questi, il Fondo Monetario Internazionale parla di Pakistan, Etiopia, Ghana, Tunisia ed El Salvador, i cui indicatori economici risultano particolarmente preoccupanti. Ma la crisi profonda potrebbe colpire anche Paesi come Argentina ed Egitto e altri 13 Paesi secondo cui, per il FMI “hanno i rendimenti delle obbligazioni su valori superiori al 10% rispetto al benchmark rappresentato dai bond del Tesoro Usa”.
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