L’euro continua a scendere. Un vero e proprio crollo. Ecco cosa accade ai nostri risparmi.
Secondo le prime previsioni l’euro attualmente è sceso ai minimi, rispetto agli ultimi 20 anni. Il confronto con il dollaro non dà segnali positivi. Con gli aumenti del prezzo del gas, i timori di una recessione con i conseguenti aumenti dei tassi da parte della Banca centrale europea, non aiuta la moneta comune.
Europa in sofferenza in questo periodo a causa del potere dell’euro che è sceso moltissimo. E’ arrivato fino a quota 1,0279 contro il dollaro, il livello più debole da fine 2002. Ha recuperato leggermente e attestandosi in calo dell’1,2% a quota 1,0296. Da inizio anno il calo è superiore al 9%, con un -6% messo solamente negli ultimi tre mesi.
Numeri davvero impietosi che certificano la crisi che c’è in tutta Europa. In questo modo non c’è la possibilità di alzare i tassi. Si alimentano i timori di una recessione. Il costo della vita è in aumento per i cittadini e anche per le imprese le condizioni operative sono in rialzo. La crescita è rallentata al minimo in 16 mesi, lo indica l’indice PMI Composite dell’Eurozona. C’è un problema legato alla produzione manifatturiera ed un indebolimento del tasso di crescita dell’attività terziaria.
Negli ultimi giorni, il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha preso una posizione importante criticando l’idea di abbassare i finanziamento per i paesi dell’Europa del Sud. L’attenzione della Banca Centrale, secondo il banchiere, deve concentrarsi sulla lotta all’inflazione.
Uno scenario di forte incertezza, quello che si vive in Europa. I mercati restano in attesa di segnali. Gli investitori si rifugiano, per questo motivo, soprattutto sul dollaro che è molto sicuro. La Federal Reserve statunitense sta lavorando per mettere a punto un regime aggressivo di aumento dei tassi.
Jane Foley, stratega FX di Rabobank, a Reuters, si è soffermato sul tema dei tassi di interesse. “Ci sono così tante banche centrali impegnate in questo aumento dei tassi di interesse con degli incrementi. Ora si parla di guerre valutarie inverse”.
Per alcune valute potrebbe essere preoccupante soprattutto se la FED proseguirà con gli aumenti dei tassi di interesse nei prossimi mesi.