La crisi economica ha inevitabilmente colpito anche le compagnie aeree: potrebbe essere l’addio ai voli low cost per diversi anni a venire.
A lanciare l’allarme sulla situazione è stato il Ceo di Ryanair, una delle compagnie low-cost più famose e gettonate, con collegamenti in tutta Europa.
La crisi energetica e il rincaro dei carburanti ha ovviamente colpito anche i prezzi dei voli, che nei prossimi 5 anni andranno sicuramente ad aumentare.
Il capo di Ryanair Michael O’Leary si è trovato costretto ad ammettere che, probabilmente, si dovrà dire addio ai prezzi low-cost dei biglietti aerei. I costi obbligatori per la compagnia sono troppo elevati per poter essere coperti da cifre così basse come proposte fino ad oggi.
I voli oggi sono dunque diventati troppo economici, una politica aziendale che secondo il Ceo di Ryanair Michael O’Leary non è più sostenibile. La compagnia si è trovata in difficoltà già durante e dopo la pandemia, costretta a cancellare o ritardare tantissimi voli a causa di mancanza del personale.
Adesso ci si mettono anche i prezzi e il caro energia. Secondo O’Leary volare “È diventato troppo economico per quello che costa. Trovo assurdo che ogni volta che volo a Stansted, il viaggio in treno fino al centro di Londra è più costoso del biglietto aereo”.
Oggi la media di un biglietto aereo low cost si aggira intorno ai 40 euro, un prezzo che in un futuro molto prossimo potrebbe aggirarsi tra i 50 e i 60 euro. Secondo O’Leary la situazione è stata causata dalla Brexit, che alla fonte ha reso difficile trovare personale europeo. Questo il primo problema che ha segnato l’inizio della crisi aerea.
La notizia arriva in un momento molto delicato per il settore turistico. Dopo il calo degli spostamenti imposto dai Governi a causa del Covid, adesso gli aeroporti sono anche alle prese con scioperi e caos, diretta conseguenza degli ultimi due anni.
All’aeroporto di Heathrow, a Londra, molti passeggeri si lamentano delle lunghe code, di bagagli smarriti e generali disservizi. Situazioni simili si stanno presentando in diversi aeroporti europei, un clima sfavorevole in questo periodo estivo, che doveva segnare la ripartita della poca libertà finalmente concessaci.
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