La Procura di Milano ha chiuso le indagini sui servizi in abbonamenti fatti pagare al cliente senza che quest’ultimo li abbia richiesti oppure abbia dato il suo consenso.
100 milioni strappati ai clienti senza il loro consenso. Oggi il fenomeno del smishing è sempre più diffuso. Molte persone cadono nella rete dei truffatori rispondendo o rivelando la propria identità dopo aver ricevuto un SMS all’apparenza innocuo.
L’obiettivo di questi truffatori quello di raccogliere dati riservati, ottenere denaro illegalmente e, a volte, rubare l’identità. Tra le tecniche più diffuse di smishing troviamo:
La Procura di Milano ha chiuso le indagini sulla truffa da 100 milioni ai danni dei clienti di alcune compagnie telefoniche. La cosiddetta truffa degli SMS costava infatti 5 euro alla settimana al cliente. In un mese il credito telefonico faceva registrare spese per di 20 euro per degli abbonamenti mai sottoscritti o attivati dal cliente.
Un vero e proprio indebito che ha portato ad un giro di affare tra il 2017 e il 2020 di ben 100 milioni di euro. Le attivazioni ‘automatiche’ sono state in tutto tra 30-40mila al giorno. Facendo due conti, le società incassavano in maniera indebita la bellezza di 200mila euro in 24 ore.
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