Andare in pensione a 63 anni è possibile, solo però per alcune categorie, compresi i disoccupati. Vediamo insieme chi potrà farlo.
Quest’anno il Governo avrebbe dovuto dedicarsi ad una riforma pensionistica per il vicino 2023, ma la situazione economica sta portando ad un’inevitabile proroga della stessa, date le priorità.
Il rischio dunque e che anche quest’anno si debba dire addio alla riforma e, con lo scadere della quota 102, si dovrà ritornare a far conto alla Legge Fornero. Tuttavia sembra esserci la possibilità di una pensione anticipata il prossimo anno solo per alcune categorie di lavoratori.
Al momento non è stato trovato un accordo valido sia per i sindacati che per la Lega, ma si cerca comunque di trovare un metodo che possa sia permettere le pensioni anticipate nel 2023, per alcune categorie di lavoratori più ‘fragili’, sia di rispettare le esigenze di bilancio delle casse statali.
Si allarga la platea di beneficiare dell’Ape Sociale: chi può ottenerla
La possibilità di flessibilità in materia di uscita dal lavoro rimane nell’allargamento dell’Ape Sociale anche per il 2023. L’Ape Sociale dà possibilità di uscita anticipata ai lavoratori usuranti, ma potrebbe essere allargata ad una più ampia platea di beneficiari.
Lo scorso anno l’elenco dei mestieri usuranti è stato allungato con 25 nuove categorie, un cambiamento approvato lo scorso anno dalla Commissione presieduta da Cesare Damiano. Adesso sono compresi 90 mestieri.
Avranno dunque accesso all’Ape Sociale tutti i lavoratori delle categorie indicate nella lista dei lavori usuranti e anche altri determinati lavoratori che si trovano in situazioni particolari e di svantaggio sociale: soggetti fragili o che hanno situazioni familiari poco favorevoli.
Per ricevere l’Ape Sociale bisogna aver compiuto 63 anni e avere un’anzianità contributiva di 30 anni (36 per i lavoratori usuranti); oppure bisogna trovarsi in condizioni sociali disagiate, quindi essere in stato di disoccupazione o un caregiver (di soggetto con invalidità riconosciuta almeno al 74%).