Il Bonus 200 euro sta per arrivare ma ci sarà qualcuno che sarà costretto a restituirlo. Vediamo insieme quando questo può accadere.
Il Bonus 200 euro è il contributo una tantum erogato dal Governo Draghi per aiutare i cittadini, con un reddito basso, a sostenere il costo della vita sempre più caro; fatto dovuto principalmente all’attuale conflitto tra Russia e Ucraina.
Il bonus verrà erogato soltanto una volta a tutti i cittadini che avranno i requisiti necessari a riceverlo. Come abbiamo già spiegato in altra sede, il bonus verrà erogato prioritariamente a pensionati, lavoratori dipendenti e percettori di Reddito di Cittadinanza.
Giusto qualche giorno fa l’INPS ha pubblicato una circolare che specificata le date di erogazione degli importi. Tuttavia è stato anche chiarito che in casi particolari la stessa INPS può richiedere che la somma venga restituita subito dopo l’accredito.
Come già detto il bonus è stato pensato nel Decreto Aiuti di Maggio come un aiuto economico destinato ai cittadini che, loro malgrado, si sono ritrovati a dover far fronte ad un’inflazione che è schizzata alle stelle dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino.
Ma perché restituire la somma e, soprattutto, quando è necessario?
Il bonus sarà riconosciuto a tutti i lavoratori e pensionati con reddito inferiore a 35mila euro annui lordi; i dipendenti inoltre dovranno rispettare un requisito particolare. Nella legge di Bilancio 2022 era stato stabilito un esonero contributivo pari allo 0,8% per tutto il primo quadrimestre dell’anno. Soltanto chi ne ha beneficiato potrà accedere al bonus.
Per quanto riguarda la restituzione della somma, invece, la situazione era già spiegata nel comma 4 articolo 1 del D.L. n. 50 del 17 Maggio 2022: “Il contributo viene corrisposto dall’INPS sulla base dei dati disponibili al momento del pagamento, ma è soggetta alla successiva verifica del reddito“.
“Anche attraverso le informazioni fornite in forma disaggregata per ogni singola tipologia di redditi dall’Amministrazione finanziaria e ogni altra amministrazione pubblica che detiene informazioni utili”.
Inoltre può essere revocato se ad erogarlo sono stati due datori di lavoro differenti. Ai pensionati invece la revoca è possibile nel caso in cui il bonus venga erogato quando il trattamento pensionistico era già inattivo. In ogni caso sarà l’INPS a notificare gli interessati entro il prossimo anno.