Il Superbonus 110% ha ufficialmente esaurito i fondi disponibili. Si aprono una serie di problemi per tutti quelli che hanno già cominciato i lavori sperando nell’incentivo edilizio dello Stato.
I fondi che erano stati stanziati dal Governo per il superbonus 110% sarebbero purtroppo già terminati. A riferirlo è l’ultimo report realizzato da ENEA, l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie e lo Sviluppo Economico Sostenibile. La cifra consisteva in 33,3 miliardi, he avrebbero dovuto coprire tutto il 2022. La comunicazione è arrivata il 31 maggio 2022: sono stati prenotati oltre 170mila interventi edilizi destinati al Superbonus.
Tuttavia c’è ancora una speranza di usufruire dell’incentivo perché i fondi di cui parla ENEA sono quelli prenotati e non quelli utilizzati fino a questo momento. Per cui ancora non è detta l’ultima e bisognerà attendere qualche mese per capire quanti fondi sono ancora disponibili. Parliamo dell’incentivo più importante mai fatto sull’edilizia perché permette una ristrutturazione a costo zero. Secondo alcuni l’esaurimento delle risorse è dovuto anche all’innalzamento dei prezzi delle materie prime.
Il Superbonus venne introdotto nel Decreto Leggi-Bilancio del 2020 per il post Covid e per incentivare ‘efficientamento energetico. La misura aveva però delle lacune e sono emersi numerosi casi di truffa, con le imprese che aumentavano i prezzi degli interventi per ottenere importi maggiori e ciò portò il Governo ad emanare il decreto antifrode. Per questi motivi Draghi aveva espresso tutte le sue perplessità in merito ad un eventuale rinnovo del bonus, che negli anni è stata molto costosa per lo Stato, ma le pressioni politiche hanno portato al rinnovo. A ciò si aggiunge l’aumento dei prezzi delle materie prime e la difficoltà a reperirle, anche a causa dello scontro bellico fra Russia e Ucraina e all’aumento di gas e benzina.
Arrivano comunque assicurazioni importanti sul fatto che i fondi potranno coprire tutti coloro che hanno già avuto l’approvazione del progetto e iniziato i lavori: non ci sarà quindi un blocco dei cantieri. Per ora si invita ad avere cautela nell’apertura di nuovi cantieri: si avranno maggiori chiarimenti nel mese di luglio