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Siccità, perchè la pagheremo cara anche in bolletta

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Riccardo Magliano

Il problema meterologico che sta investendo il nostro paese rischia di farsi sentire anche sul piano economico. I danni sono già ingenti e la Protezione Civile è stata mandata in prima linea per occuparsi dei problemi.

Stiamo attraversando un periodo di problemi climatici senza precedenti. Alla mancanza quasi totale di precipitazioni si aggiunge un’ondata di caldo anomala, persino per i mesi estivi. Il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, richiede che sia subito dichiarato lo stato di emergenza.

La siccità sta mettendo in ginocchio tante regioni del nostro Paese. Le temperature sono sempre più alte con la conseguenza che i grandi corsi d’acqua sono praticamente asciutti. L’emergenza idrica è un problema grave per l’Italia anche in termini economici. Tra i settori più in sofferenza c’è quello dell’agricoltura che sta perdendo centinaia di migliaia di euro al giorno perché le coltivazioni, causa scarsità dell’acqua, non sono più vendibili sul mercato.

Le regioni che in questo momento stanno soffrendo per l’assenza totale di precipitazioni sono quelle del Nord. Quella decisamente più colpita è la Lombardia che sta vedendo tutti i suoi corsi d’acqua diventare terra calpestabile. In questo momento lo spreco d’acqua potabile diventa un lusso per i cittadini lombardi che da settimane devono fare i conti con la razionalizzazione dell’acqua. Per combattere l’emergenza idrica, la Regione Lombardia ha decretato lo stato di emergenza idrica fino al 30 settembre 2022. Una mossa per ridurre al minimo indispensabile l’uso dell’acqua potabile riducendo di conseguenza gli sprechi.

Si pronuncia sull’argomento il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, uno dei principali incaricati alla gestione dell’emergenza. Curcio sottolinea come sia il caso di invocare immediatamente lo stato di emergenza, che nonostante sia un atto puramente formale, ha il compito dare un messaggio forte alla popolazione rispetto a quanto grave sia la situazione. Ovviamente la sola dichiarazione dello stato d’emergenza non risolverà il problema della mancanza di acqua, ma permetterebbe di attuare una serie di misure importanti per mantenere il controllo della situazione. Attualmente si calcola che la quantità media di acqua piovuta quest’anno è del 50% inferiore rispetto alla media degli ultimi anni. Il fiume Po’, importante indicatore delle precipitazioni in Italia, ha attualmente perso l’80% della propria portata.

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