Ci sono cattive notizie in merito alle pensioni. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su cosa cambierà a partire dal 2023.
Per tutti i pensionati ci sono cattive notizie in vista. A partire dal 2023 infatti ci saranno dei cambiamenti che riguarderanno le pensioni e che non faranno piacere a molti. Il riferimento è alle rivalutazioni pensionistiche che potrebbero colpire determinate categorie.
Si tratta di una vera e propria stangata sulle pensioni dovuta al fatto che le rivalutazioni potrebbero ridimensionarle anche di molto. Il Governo, infatti, per dare sollievo alle casse dello Stato potrebbe decidere di attingere una parte del denaro destinato ai cittadini. A causa dell’inflazione alle stelle infatti lo Stato potrebbe trovarsi a dover erogare 32 miliardi in più e per questo potrebbe decidere di frenare riguardo alla rivalutazione delle pensioni, con l’introduzione di un sistema che andrebbe a penalizzare coloro che rientrano nelle fasce medio alte. Libero Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, a tal proposito ha spiegato che per il prossimo anno saranno soltanto i pensionati che sono titolari di un assegno previdenziale fino a cinque volte il minimo, potranno recuperare per via dell’inflazione.
In particolare, se con il 2023 questa salirà al 6,6% la predetta categoria di pensionati sarà la sola a beneficiare d questa situazione. Di conseguenza, ciò che ad oggi risulta più che mai necessario è una norma che possa durare nel tempo e dunque sia dotata di stabilità. L’obiettivo, difatti, deve essere quello di dare vita ad un sistema semplice che riesca ad evitare che il debito pubblico vada a colpire proprio le pensioni. E’ auspicabile dunque che il Governo riesca a mettere in atto un intervento tale da poter evitare che per rimpinguare le casse dello Stato si vadano a colpire i pensionati che già stanno risentendo più di tutti dell’aumento dei prezzi di questi mesi. Con lo scoppio della guerra in Ucraina, infatti, si sta assistendo ad un innalzamento del costo della vita a cui, tra l’altro, il Governo ha cercato di far fronte prevedendo l’introduzione di un bonus da 200 euro. Si tratta sicuramente di un primo passo che comunque rappresenterà una boccata d’ossigeno per molte persone.