Il ministro dell’Economia Habeck ha spiegato in modo chiaro la situazione sul gas: il programma dei tedeschi per salvarsi
Il gas è diventato merce rara anche in Germania ormai e sia le imprese che gli uffici sono chiamati a ridurre al massimo i consumi energici in modo da non correre rischi per il prossimo inverno. Proprio per questo motivo il governo tedesco ha elevato il livello di allerta alla fase 2, che consiste nell’ultimo passo prima della difficile decisione dei razionamenti.
L’allarme l’ha lanciato Robert Habeck, il ministro dell’Economia ha comunicato l’entrata nella seconda fase del piano di emergenza. Tutto ciò è ovviamente la conseguenza del taglio delle forniture di gas da parte della Russia, con una riduzione fino al 40% dei flussi lungo il gasdotto Nord Stream, gestito da Gazprom. A tutto ciò si aggiunge poi il consequenziale aumento dei prezzi, anche in Italia e Austria.
Gas, il piano dei tedeschi per evitare il peggio
Habeck ha ammesso in conferenza stampa che al momento c’è tensione, anche se la sicurezza degli approvvigionamenti è garantita. La data che ora preoccupa i tedeschi è quella dell’11 luglio quando avverrà una manutenzione al Nord Stream, che ne bloccherà i flussi per 10 giorni. Il grande timore sta nel fatto che a causa delle tensioni le forniture potrebbero non ripartire dopo lo stop tecnico. Se dovesse materializzarsi la sciagurata ipotesi, le provviste non basterebbero per affrontare l’inverno.
Il ministro dell’Economia ha spiegato che la limitazione delle forniture rappresenta un attacco economico da parte di Putin, che va ad alimentare l’incertezza e a dividere i paesi Ue. “Siamo in una crisi del gas, il gas è ormai una merce rara. I prezzi sono già alti e dobbiamo prepararci a ulteriori aumenti”, ha aggiunto. Se la situazione dovrebbe rimanere così, la Germania passerebbe alla terza fase del piano d’emergenza, ovvero ai razionamenti. Per evitare lo scenario peggiore è prevista una riduzione dei consumi e l’aumento della produzione di energia dalle sue centrali a carbone.