Dopo il taglio alle forniture di gas da parte della Russia, ora il governo teme di avere problemi preoccupanti con le scorte
La guerra dell’energia è iniziata e la prima vittima sembra essere proprio l’Europa. Da settimane, infatti, Putin ha deciso di tagliare drasticamente le forniture di gas ai maggiori Paesi europei. Si tratta di una decisione che ha messo in seria difficoltà i governi occidentali, soprattutto in vista dell’inverno.
Con le quantità di gas che arrivano sempre meno, molti Paesi dell’Unione Europea stanno avendo molte difficoltà con gli approvvigionamenti di energia. In vista dell’inverno, infatti, l’obiettivo di stoccare gas per la stagione invernale diventa sempre meno fattibile.
Quella che ha investito l’Italia è una preoccupante crisi energetica dovuta al taglio delle forniture di gas da parte della Russia. Secondo il Comitato tecnico di emergenza sul gas (Ctem), infatti, il nostro Paese dovrebbe alzare il livello di preallarme ad allarme.
In questo momento, l’Italia è circa al 55% de livello degli stoccaggi di gas. Una situazione abbastanza positiva, se si prende in considerazione il forte taglio di energia da parte di Putin. Tuttavia, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, si dichiara abbastanza fiducioso sulla possibilità da parte dell’Italia di raggiungere il 90% delle scorte entro fine anno.
Dunque, in questo momento non siamo in una situazione così critica da farsi prendere dal panico e alzare il livello di allerta. Dunque, per ora la possibilità di mettere un tetto alle forniture e ai consumi di energia appare piuttosto remota, anche se il livello di allerta resta assolutamente attivo.
Tuttavia, si continua a spingere su una maggiore produzione di energia grazie alle centrali elettriche a carbone, in modo da aumentare le riserve di energia in vista della prossima stagione fredda. Ma sempre il ministro Cingolani ha frenato, dichiarando che non verranno riaperte le centrali a carbone che erano state chiuse.
Inoltre, il ministro ha rilanciato parlando dell’intenzione del governo di agire a livello europeo, cercando di fissare un tetto europeo al prezzo del gas. Inoltre, l’obiettivo per il ministro dovrà essere quello di aumentare la risorse e le energie per le rinnovabili, incentivandone gli investimenti.
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