Da luglio sarà sempre più difficile poter pagare in contanti. Il Fisco italiano aumenta i controlli per combattere l’evasione fiscale.
Un nuovo algoritmo per scovare gli evasori fiscali. L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno intensificato le modalità di controllo sui contribuenti italiani. Con l’introduzione dell’algoritmo gli organi di controllo spieranno i conti bancari dei contribuenti incrociandoli con le spese effettuate. Nel mirino dell’Agenzia delle Entrate ci sono anche i profili social di ogni singolo contribuente oggetto di controllo fiscale. Questa modalità di accertamento sta però trovando opposizioni specialmente dal punto di vista della privacy.
Nuovo algoritmo Fisco: come funziona?
La lotta all’evasione fiscale sarà a breve supportata da uno strumento in più nelle mani del Fisco italiano: un algoritmo anti-evasori. La progettazione dell’algoritmo fa parte del più ampio programma “A data driven approach to tax evasion risk analysis in Italy”, ideato dalla stessa Agenzia delle Entrate nel 2021.
Si andranno essenzialmente a creare delle liste digitali, incrociando i dati già nella disponibilità dell’Agenzia delle Entrate, con cui analizzare il rischio di evasione o elusione fiscale dei contribuenti. La lista di contribuenti giudicati ad alto rischio di evasione fiscale non dovrebbe quindi contenere direttamente i loro nomi e cognomi, ma una sorta di pseudonimi identificativi. Per rispettare le norme a tutela della privacy e altri diritti, come quelli in tema di contraddittorio, i risultati delle analisi dell’algoritmo non dovranno sfociare direttamente nell’emanazione di atti impositivi. Dovranno quindi aprire la strada a richieste e lettere di chiarimento o di adempimento da parte dell’Agenzia.
Con l’algoritmo anti-evasori, lo Stato italiano conta di ridurre l’evasione fiscale del 15% rispetto ad oggi. L’ultima parola spetta ora al Garante della Privacy che dovrà dare il via libera a questa nuova modalità di accertamento fiscale. Se non ci sarà violazione della privacy, il nuovo algoritmo dovrebbe entrare in vigore a stretto giro.
Obbligo POS da luglio
Dal 1° luglio scatta l’obbligo POS per i liberi professionisti e tutte le attività commerciali. La lotta all’evasione fiscale da parte dello Stato diventa sempre più forte. Il pagamento digitale serve anche per scoraggiare l’utilizzo del contante. Chi non avrà il POS dal primo luglio o si rifiuta di utilizzarlo andrà incontro a queste sanzioni:
- multa di 30 euro per ogni pagamento negato,
- aumentata del 4 per cento del valore della transazione negata.