Ecco cosa potrebbe succedere se rifiuti un lavoro e sei allo stesso tempo percettore del Reddito di Cittadinanza
I percettori del Reddito di Cittadinanza ricevono, mensilmente, un importo erogato dallo Stato necessario all’acquisto di beni e a pagamenti necessari, come l’affitto o le bollette. Tuttavia, non sempre questo strumento funziona come dovrebbe, tanto da richiedere numerosi cambiamenti.
Grazie alla Legge di Bilancio del 2022, infatti, sono state attuate delle modifiche al Reddito di Cittadinanza. In particolare, sono state introdotte delle decurtazioni che hanno l’obiettivo di incentivare il cittadino ad accettare l’offerta di lavoro proposta. Ecco di che cosa si tratta e perché potrai comunque rifiutare il lavoro.
Con la nuova Legge di Bilancio, sono state introdotte multe da 5 euro al mese a partire dal mese successivo a quello in cui è avvenuto il rifiuto della prima proposta di lavoro (per perdere il sussidio sono necessari 2 rifiuti alle rispettive offerte di lavoro).
Tuttavia, sembra che questo sistema di sanzioni non sia stato ancora effettivamente attivato e che, probabilmente, non sarà operativo nel breve periodo. Dunque, ad oggi sarebbe ancora possibile per un percettore del reddito di cittadinanza rifiutare un lavoro (per la prima volta) senza incorrere in sanzioni.
Il sistema messo in atto dalla Legge di bilancio per disincentivare il rifiuto alla prima offerta di lavoro sembra quindi non essere ancora entrato a regime. La multa di 5 euro al mese per i percettori (decurtati direttamente dall’assegno mensile, fino al raggiungimento di 300 euro del sussidio) non è ancora stata attuata davvero.
Inoltre, la nuova legge ha apportato alcune modifiche, tra cui il fatto che le offerte di lavoro rifiutabili da parte di coloro che ricevono il Reddito di cittadinanza scende da 3 a 2, mentre la prima offerta potrà riguardare una destinazione entro 80 chilometri dalla residenza del cittadino. La seconda offerta. Invece, potrà essere su qualsiasi parte d’Italia.
Come dicevamo prima, però, le decurtazioni non sono ancora attive e, secondo quanto riportato da Il Giornale, “le offerte di lavoro, in diversi casi, non vengono tracciate e, di conseguenza, i rifiuti difficilmente emergono”. Dunque, è molto difficilmente che venga attuato, almeno nel breve periodo, il sistema delle decurtazioni.
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