Il conflitto tra Russia e Ucraina mette a rischio il pagamento delle pensioni di luglio per 11 milioni di cittadini ucraini
Undici milioni di cittadini ucraini non riceveranno la pensione a luglio. L’allarme è stato lanciato dal governo ucraino il quale ha fatto sapere che i cittadini delle cinque regioni occupate dall’esercito russo non potranno ricevere l’assegno mensile. Un dramma nel dramma per questo paese che sta pagando a caro prezzo l’invasione di Putin. La mancata erogazione delle pensioni a luglio porterà ad una vera e propria emergenza sociale. L’inflazione in Ucraina sta viaggiando a ritmo record. Nelle ultime settimane siamo quasi al 17%. Un dato destinato ancora di più a crescere con il passare delle settimane.
Il cambio della moneta locale – la grivnia – con l’euro è a quota 32 allo sportello, a 38 nei cambi in strada. Il prezzo della benzina aumenta ormai senza sosta: 41 per litro a Kiev, 51 nel Donbass, con file di mezzo chilometro per rifornirsi. I prezzi dei beni di prima necessità sono il doppio.
La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha già rivisto le stime del crollo: la previsione del Pil era -20% a inizio aprile, con un rimbalzo del 23% se si fosse raggiunta una tregua a maggio. Ora, con la fine della guerra che non si può neppure immaginare, la stima è -45,1% e il rimbalzo non ci sarà. Con la Nato che si dice convinta che nel 2023 il conflitto sarà ancora aperto.
L’Ucraina non riuscirà a pagare le pensioni a luglio perchè lo Stato è prossimo al default. La guerra contro la Russia sta portando alla povertà assoluta l’intera nazione dal punto di vista economico.
Ad oggi sotto il controllo di Mosca ci sono la Repubblica autonoma di Crimea e le regioni di Donetsk, Luhansk, Kharkiv, Kherson, Zaporizhia. In tutte queste zone è in vigore già il rublo che ha aumentato ancora di più la svalutazione monetaria della moneta locale dell’Ucraina.
Il problema pensioni a luglio coinvolge anche coloro scappati da queste regioni per paura della guerra o perché non volevano il controllo russo. Anche essendo andati via, queste persone risultano ancora residenti in quei luoghi e quindi tra pochi giorni non vedranno il loro assegno mensile di pensione.
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