Gas carissimo, gas a rischio quanto a distribuzione: e l’Italia, con le sue palesi e ataviche dipendenze dalle forniture estere, è sempre più nel mezzo di una crisi planetaria. Che cosa sta succedendo? Quali sono i rischi per i cittadini nel breve e lungo periodo?
E’ polemica ed è crisi, quando al gas. Eni, taglio Gazprom, caos internazionale. Si continua, in linea con gli ultimi giorni, quanto a forniture, ma il pericolo è che i tagli, minacciati o forse solo paventati, da parte della Russia, possano avere una preoccupante incidenza non solo in termini di continuità operativa e di rifornimenti, ma anche sull’impennata, già corposa, dei prezzi.
Quali saranno i prossimi scenari sul gas in Italia? Prossimi stravolgimenti, dati come imminenti da vari analisti di economia internazionale, in caso di variazioni significative significherebbero non solo il pericolo dei ‘rubinetti chiusi’ per il nostro Paese, ma una ulteriore crescita dei costi: dal trasporto delle materie prime alla fornitura in quanto tale.
Anche oggi Eni, in ogni caso, dovrebbe ricevere da Gazprom volumi di gas in linea con i tagli dei giorni scorsi. Ma questo quanto durerà? E che cosa comporta per i singoli cittadini, le loro necessità di rifornimento e, ancor più, i loro portafogli?
A renderlo noto è la società stessa nell’aggiornamento pubblicato sul proprio sito. Eni dunque otterrà dal colosso russo quantità in linea con quanto emerso nelle giornate che ci hanno preceduto.
Gazprom ha in effetti comunicato per anche per quanto riguarda la giornata di oggi la consegna di volumi di gas sarà di nuovo in linea con quanto consegnato negli ultimi giorni.
Questo può essere letto in ogni caso in due modi diversi: la continuità di rifornimento non basta a sollevare infatti dubbi e ombre rispetto ad una vera e propria spada di Damocle che pende sulla testa del nostro Paese in relazione alla fornitura di gas. Quali sono le strategie nell’immediato, ad esempio di Eni?
Ecco che cosa ha intenzione di fare l’ente da questo punto di vista.
Eni in effetti si riserva di comunicare qualunque ed eventuale novità, cambiamento o aggiornamento in relazione alle forniture nel caso in cui vi fossero variazioni significative nelle quantità in consegna comunicate da Gazprom.
Lo ha fatto sapere l’azienda stessa. Venerdì, come noto, Gazprom aveva comunicato che avrebbe fornito appena il 50% di quanto richiesto, giovedì l’erogazione era stata del 65%. Una riduzione parziale ma sostanziale, che non può non avere un peso dall’enorme gittata e preoccupazione, dal nostro punto di vista.
Come appare chiaro, infatti, una riduzione della metà della fornitura, anche se in linea senza aumenti di ‘riduzione’, significa aumenti di costi di trasferimento, meno quantitativo disponibile e di conseguenza, non solo sulla carta, aumenti preoccupanti per le finanze italiane.
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