Il bonus di 200 euro di luglio non basterà a coprire le spese da sostenere quest’anno. L’aumento di tutti i prezzi collegati all’energia sta facendo impazzire i consumatori e la situazione non vuole proprio migliorare
Per quanto sia allettante l’idea che un bonus di 200 euro possa aiutare a rimpinguare le nostre tasche, non bisogna dimenticare di perché questo bonus esista. Le spese da sostenere nel 2022 sono comunque incredibilmente alte e quel bonus potrebbe non bastare.
Certamente avere 200 euro in più in tasca fa comodo, ma guardiamo anche all’altro piatto della bilancia. Dal momento dello scoppio della guerra in Ucraina si è innescato un meccanismo che ha mandato nel panico l’economia di tutto il mondo, ma in particolare quella europea. Le sanzioni imposte alla Russia per disincentivare le operazioni militari si sono ritorte come un boomerang contro l’Europa, che ora si ritrova a dover gestire la penuria di energia derivante da combustibile fossile, in gran parte commerciato proprio dalla Russia.
L’aumento del costo dell’energia ha fatto si che tutte le attività economiche che ne hanno bisogno aumentassero i costi di produzione, con una ripercussione molto pesante sui prodotti. L’insieme di tutto questo ha fatto alzare a livello esponenziali l’inflazione, al momento ferma al 6,8%. Inflazione significhe che le spese di tutti i prodotti aumentano, ma non aumentano gli stipendi dei lavoratori. Il potere d’acquisto degli stipendi italiani è ai minimi dal 1990. Secondo i dati dell’Unione Nazionale Consumatori la spesa media di una famiglia italiana con l’inflazione così alta sarà di 2.300 euro all’anno. Questo pregiudica irrimediabilmente le possibilità di alcune famiglie.
Anche soltanto fare la spesa una volta a settimana costerà dei sacrifici almeno fino alla fine del 2022. Eventi economici di questa portata, infatti, non si interromperanno semplicemente con la fine del conflitto, ma si protrarranno nel tempo ancora per un po’. Davanti a una situazione tanto tragica, il bonus di 200 euro di luglio preparato dal Governo Draghi sembra come la proverbiale goccia nell’oceano.